Omicidio di Casarano: Augustino Potenza colto di sorpresa da un killer al servizio di un boss

Il 42enne di Casarano freddato da 16 colpi di pistola e kalashnikov nei pressi di un supermercato non si aspettava di essere diventato un bersaglio della malavita che conta. È ciò che emergerebbe dai primi accertamenti investigativi sulla scena del crimine.

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Avrebbe dato fastidio a qualche pezzo grosso della criminalità organizzata e sarebbe stato colto di sorpresa al momento dell'agguato. I primi accertamenti investigativi sulla scena del crimine sono quasi terminati ed emergerebbero già alcune importanti "indicazioni". 
  
Augustino Potenza, il 42enne di Casarano freddato da 16 colpi di pistola e kalashnikov, nel tardo pomeriggio di ieri, non si aspettava di essere diventato un bersaglio della malavita che conta. Non solo sul territorio locale, ma anche in un'area ben più vasta. Dunque, sia i mandanti che gli autori potrebbero venire da una zona esterna ai "confini" del Basso Salento.
  
Il movente dell'attentato mortale andrebbe così ricercato, non tanto in una rivendicazione fatta con il sangue per il controllo del territorio. Potenza potrebbe aver svolto un ruolo ancora attivo negli affari più redditizi della malavita organizzata, quali droga e racket delle estorsioni, pestando i piedi a qualche elemento di spicco della criminalità, ma su un territorio ben più vasto di quello di Casarano e dintorni
  
Potenza si muoveva con disinvoltura nel paese e anche nella giornata della sua esecuzione in pieno stile mafioso, non girava armato. Già nei giorni scorsi era stato avvistato nella zona del supermercato e ieri si trovava nel parcheggio, seduto all'interno dell'abitacolo della sua Audi. Non è da escludere che avesse appuntamento con qualcuno, ma non credeva che a raggiungerlo sarebbero stati due killer a bordo di una potente moto
  
Naturalmente, gli inquirenti stanno vagliando ogni elemento e partendo da una vasta gamma di ipotesi, sperano ben presto di chiudere il cerchio e di potersi concentrare sulla pista giusta. Di certo, l'area di Casarano sia in passato che negli ultimi tempi, è stata terreno fertile per gli affari della criminalità organizzata e oggetto di un feroce controllo del territorio.
  
Un altro episodio eclatante si verificò  la notte tra il 5 e 6 settembre scorso durante la quale quattro colpi di pistola vennero sparati contro l'abitazione di Luciano Polimeno, legato al clan Tornese di Monteroni. Ad ogni modo, si tratterebbe di un fatto maggiormente circoscritto alla microcriminalità. Non sarebbe, il caso dell'omicidio Potenza. Il 42enne di Casarano vantava un curriculum criminale di un certo spessore, legato a doppio filo alla frangia della Scu capeggiata da Vito Di Emidio. Negli ultimi anni, dopo l'assoluzione per il duplice omicidio dei coniugi Fernando D'Aquino e Barbara Toma e di Cosimo e Fabrizio Toma, rispettivamente padre e figlio, potrebbe non avere chiuso i conti con un ingombrante passato. Sarà difatti importante stabilire se l'esecuzione mafiosa, affondi le proprie origini nel passato criminale di Potenza. Dopo l'assoluzione, egli si sarebbe rifatto una vita, dedicandosi al commercio nel settore calzaturiero e agroalimentare e all'attività finanziaria nelle vesti di broker e si era addirittura iscritto all'Università. In ogni caso, in questi ultimi tempi, il 42enne di Casarano potrebbe aver continuato a coltivare amicizie pericolose.
 
A far luce sulla vicenda, la Direzione Distrettuale Antimafia e i carabinieri del reparto operativo di Lecce, sotto la guida del comandante provinciale Giancarlo Zanchi. Come detto, la scena del crimine è stata quasi completamente scandagliata e sono stati sequestrati i bossoli e la vettura di Potenza. Gli inquirenti hanno già raccolto le prime testimonianze delle tante persone che ieri affollavano l'area del supermercato; alcuni avrebbero udito gli spari, altri potrebbero aver visto qualcuno o qualcosa. Ma bisognerà anche fare i conti con il muro di omertà che tante volte, in casi di questo tipo, sbarra la strada al lavoro degli inquirenti. Gli investigatori, ad ogni modo, potranno fare affidamento anche su alcune immagini del sistema di videosorveglianza del supermercato (soltanto parzialmente guasto) e su altri impianti. La zona circostante la luogo del delitto, fortunatamente, è coperta da un buon numero di telecamere.  



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