Omicidio Frisenda: il presunto killer, Luigi Margari sarà giudicato con il rito abbreviato

La richiesta, avanzata dall’avvocato difensore dell’imputato, è stata accolta dal Gup Antonia Martalò. Luigi Margari, 35enne di Copertino è accusato di aver ammazzato Fabio Frisenda con un colpo di pistola al petto, in una località di campagna alla periferia del paese.

Sarà giudicato con il rito abbreviato Luigi Margari, il 35enne di Copertino accusato di aver ammazzato il 33enne Fabio Frisenda, suo compaesano, con un colpo di pistola sparatogli al petto, in una località di campagna alla periferia del paese. La richiesta, avanzata dall’avvocato difensore dell’imputato Elvia Belmonte, è stata accolta oggi dal Gup Antonia Martalò che ha anche comunicato le date delle prossime udienze. Il 15 ottobre discuteranno il sostituto procuratore Guglielmo Cataldi e gli avvocati di parte civile; Il 22 dello stesso mese, sarà il turno della difesa, mentre per il 29, sempre in ottobre, dopo le eventuali repliche è prevista la sentenza del giudice. Il Gup ha anche rinviato a giudizio tre presunti fiancheggiatori dell’omicida reo-confesso ed il processo a loro carico, inizierà il prossimo 17 novembre dinanzi al giudice Pasquale Sansonetti.

Infatti, dalle carte dell’inchiesta emergerebbe il ruolo assunto nella vicenda da tre personaggi vicini a Luigi Margari. Si tratta di Vito Manzari, 56 anni di Lecce; Cosimo Valentino, 36, di Copertino e Anna Rita Lisi, 35, di Copertino. Il primo, sarebbe un parente di Frisenda ed avrebbe fornito al presunto assassino una "copertura" a Bari, subito dopo l’omicidio. Inoltre, da ciò che risulterebbe da un'informativa dei carabinieri, egli avrebbe eluso le indagini, aiutando Margari a sottrarsi alla cattura. Valentino e Lisi, invece, avrebbero aiutato il killer a nascondere l’arma utilizzata per compiere l’omicidio. I presunti fiancheggiatori sono difesi dagli avvocati Anna Schiavano e Angelo Vetrugno.

Intanto i familiari di Fabio Frisenda si sono costituiti parte civile. Il padre, la madre ed un fratello, difesi  dall'avvocato Mina Celestini, nei confronti dell’omicida e dei suoi fiancheggiatori. Un secondo fratello, avvocati difensori Giovanni e Gabriele Valentini , invece, solo per Margari, chiedendo una provvisionale di 80mila euro.

Nell'udienza di oggi, Luigi Margari non era presente in aula, poiché le sue condizioni di salute non gli hanno permesso raggiungere il Tribunale e inoltre l'istanza di scarcerazione è ancora "pendente" in sede di Riesame. Quest'oggi, in fase di discussione, l’avvocato difensore dell’imputato Elvia Belmonte, ha prodotto indagini difensive che smonterebbero la genuinità delle dichiarazioni fornite da alcuni testimoni della sparatoria.

L’omicidio si consumò il 4 luglio del 2014 in una campagna alla periferia di Copertino, dove sorge una fabbrica per la produzione di infissi. Frisenda, all’epoca, si trovava ai domiciliari ed era autorizzato dal giudice del Tribunale di Sorveglianza a lavorare presso la ditta, dalle ore 7,30 alle 16. Quel giorno, però, ricevette una visita inaspettata, poiché in tarda mattinata Margari giunse a bordo della propria auto, nelle vicinanze del capannone dell’azienda. La vittima intuì di essere finito in un’imboscata, ma pur tentando di fuggire all'agguato, venne raggiunto dal killer che gli sparò un colpo di pistola al cuore, ferendolo mortalmente.

Margari dopo due giorni di latitanza, si costituì presso la caserma dei carabinieri della Tenenza di Copertino. Nel corso dell’interrogatorio, l’omicida dichiarò di aver teso l'imboscata a Frisenda per le presunte avances rivolte dalla vittima alla sua compagna, mentre egli si trovava in ospedale, ma ha negato di voler uccidere Frisenda, ma di volerli soltanto "recapitare" un avvertimento, attraverso un colpo di arma da fuoco.



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