Omicidio Noemi, la Procura chiede l’archiviazione per padre di Lucio e il meccanico di Patù

L’uomo era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di “occultamento di cadavere”, in concorso con il figlio. Fausto Nicolì fu tirato in ballo da Lucio, con una missiva scritta dal carcere minorile di Quartucciu.

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Nuovi sviluppi nell’inchiesta sulla morte di Noemi Durini. Il pm Donatina Buffelli della Procura ordinaria ha chiesto l’archiviazione per Biagio Marzo, padre di Lucio.

L’uomo era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di “occultamento di cadavere”, in concorso con il figlio. Un atto dovuto per espletare i necessari accertamenti investigativi sull’auto. Inoltre, in una missiva consegnata ad un agente di polizia penitenziaria, Lucio avrebbe tirato in ballo il proprio genitore, affermando che lo avrebbe aiutato a seppellire il corpo della povera Noemi. Di questa lettera, il giovane ha parlato nel corso di un interrogatorio svoltosi nei mesi scorsi.

Intanto, Lucio risulta indagato anche con laccusa di calunnia, dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, sempre da parte del pm Donatina Buffelli della Procura ordinaria.

L’inchiesta riguarda le altre missive scritte dal carcere minorile di Quartucciu, in cui accusava un meccanico di Patù dell’omicidio di Noemi Durini. Fausto Nicolì presentò denuncia contro Lucio.

A tal proposito, il pm Donatina Buffelli aveva anche aperto un’inchiesta, iscrivendolo nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. Un atto dovuto, per effettuare i necessari accertamenti investigativi, che evidentemente avranno dato esito negativo. Il meccanico, assistito dallavvocato Luca Puce, venne anche ascoltato in Procura, respingendo fermamente ogni accusa. Conseguentemente, il pm Buffelli ha chiesto l’archiviazione del procedimento per Nicolì, anche per l’infamante accusa di prostituzione minorile.

Nei giorni scorsi, invece, Il Pubblico Ministero Anna Carbonara ha chiesto il rinvio a giudizio del ragazzo di Montesardo accusato di aver ucciso la fidanzata Noemi Durini, trovata senza vita in una campagna di Castrignano del Capo.

Non solo, è stata fissata per il 30 maggio, alle 9.30 l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale dei Minori che stabilirà se il 18enne di Montesardo (all’epoca dei fatti minorenne), accusato di omicidio volontario, andrà a processo. In quella sede, i suoi difensori di fiducia, Paolo Pepe e Luigi Rella, potranno chiedere anche il rito alternativo. La madre e la sorella di Noemi Durini sono assistiti dagli avvocati Mario Bladolino e Giulia Bongiorno. Il padre è difeso dal legale Francesco Zacheo.

Lucio, unico indagato per la morte della 16enne di Specchia, probabilmente sarà presente. Presumibilmente chiederà di essere ascoltato per fornire una nuova versione dell’omicidio.

Gli ultimi minuti di vita di Noemi

La studentessa è stata picchiata e accoltellata con quell’arma che l’ex fidanzato ha disegnato su un foglio di carta, durante la prima confessione. Il colpo inferto con il coltello da cucina, però, non è stato letale: nonostante la punta si sia spezzata, la lama non è entrata nella scatola cranica. Lultimo atto è la ‘sepoltura. Lucio ha trascinato la sua fidanzata, ormai priva di conoscenza, accanto ad un muretto a secco e l’ha ricoperta di pietre che hanno provocato lasfissia e l’insufficienza respiratoria. È morta così Noemi, dopo una lenta agonia.

Il coltello, però, non è mai stato ritrovato. Agli inquirenti il ragazzo ha raccontato di averlo avvolto in una maglietta e nascosto in una buca ricavata nel terreno di una campagna diversa da quella dove è stato trovato il corpo di Noemi.



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