Omicidio Noemi, non cade l’ipotesi di un complice. Si cercano tracce biologiche sugli oggetti sequestrati

Il consulente incaricato dalla Procura dei Minori effettuerà un accertamento tecnico, irripetibile, per verificare l’eventuale presenza di tracce biologiche e molecolari sui reperti sequestrati.

Noemi-Durini

Come è stata uccisa Noemi, lo dirà l’autopsia. Il medico legale, Roberto Vaglio ha sessanta giorni di tempo per depositare sul tavolo della Procura la relazione sui difficili accertamenti effettuati sul corpo della 16enne di Specchia, ritrovata senza vita dopo dieci giorni di ricerche estenuanti.

C’è attesa soprattutto per conoscere se sono state trovate tracce di Dna estraneo sotto le unghie della ragazzina o sui vestiti indossati quella tragica domenica che confermerebbero l’ipotesi di un complice.

Che il 17enne di Montesardo non abbia fatto tutto da solo è un dubbio che neppure le notizie circolate non hanno smentito del tutto. La telecamera dell’abitazione di via Enea, la strada che conduce alla campagna dove è stata nascosta e forse uccisa la 16enne, ha immortalato solo il passaggio della Fiat 500 dell’assassino. Un dettaglio che lascia aperte tutta una serie di possibilità: se chi ha (o avrebbe) aiutato il 17enne avesse scelto un altro tragitto?

«Nessuna telecamera di video-sorveglianza ha ripreso l’ingresso nell’uliveto, dove è stato trovato il cadavere di Noemi» precisano le fonti investigative «quindi non possiamo escludere con certezza che il ragazzo abbia agito da solo. L’ipotesi del complice è ancora aperta».

Gli accertamenti tecnici non ripetibili

Le indagini si muovono a 360°, nessun dettaglio è escluso per cercare di ricostruire, minuto per minuto, quella domenica, quando Noemi ha incontrato all’alba il suo aguzzino. Anche per questo la dottoressa Anna Carbonara della Procura dei Minori conferirà, mercoledì, un importante incarico al consulente Vincenzo Verdoliva. Si tratta di un accertamento tecnico, irripetibile, per verificare la presenza di eventuali tracce biologiche e molecolari sui reperti sequestrati.

I legali della famiglia Durini (ricordiamo che mamma Imma è assistita dall’avvocato Mario Antonio Blandolino e Giulia Bongiorno, mentre il padre Umberto da Walter Biscotti ndr.) nomineranno la dottoressa Marina Baldi. Anche i difensori dell’indagato il 17enne che ha confessato l’omicidio, Luigi Rella e Paolo Pepe, provvederanno a conferire l’incarico ad un perito di parte.

Gli accertamenti saranno eseguiti dagli uomini del Ris di Roma.

La perizia psichiatrica

La Procura minorile ha chiesto una perizia psichiatrica per verificare la capacità di intendere e volere del 17enne di Montesardo nel momento in cui ha tolto la vita alla sua ex fidanzata. Il ragazzo è accusato, come noto, di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Nei prossimi giorni sarà conferito anche questo incarico.



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