Operazione ‘Vortice’, usura e Sacra Corona Unita nel Nord Salento: 4 condanne e tante assoluzioni

In un’udienza precedente, il pubblico ministero della Direzione Distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi ha invocato 180 anni di carcere. L’operazione investigativa da cui è scaturito il processo, denominata ‘Vortice’, culminò con il blitz del 7 maggio del 2003.

Si conclude con la condanna di soli 4 imputati e tante assoluzioni,sia nel merito che per prescrizione, il processo sugli affari sporchi della Sacra Corona Unita del Nord Salento legati all'usura. I giudici della prima sezione penale collegiale ( Presidente Gabriele Perna) hanno inflitto complessivamente 35 anni di carcere. Nello specifico: 7 anni per Dario Toma, 47 anni, collaboratore di giustizia, di Campi Salentina (chiesti 3 anni);12 anni per Vincenzo Pezzuto, 67 anni, commerciante di Squinzano ;11 anni per Vito Ancora, 64 anni, di Squinzano (10), ex cassiere della Scu; 5 anni per  Giuseppe Martena, 38 anni, di Squinzano (10).
 
Tutti i nomi per i quali è sopraggiunta l'assoluzione e la prescrizione sono disponibili nel file allegato in calce all'articolo, facile da consultare nel formato Pdf.
 
Assolti, come già richiesto dal pm, Lucia Galliano, 41 anni; Elio Mazzotta, 41 anni;  Aldo Massimiliano Luperto, 44 anni;  Letizia Luperto, 40 anni, Vincenzo De Giorgi, 42 anni, tutti di Squinzano. Invece, interviene la prescrizione del reato per Gaetano Francioso Centonze, 62 anni,anch'egli di Squinzano ( come richiesto da pm). In un'udienza precedente, il pubblico ministero della Direzione Distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi ha invocato 180 anni di carcere.
L'operazione investigativa da cui è scaturito il processo, denominata "Vortice", culminò con il blitz del 7 maggio del 2003.
 
Al centro dell'inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giuseppe Capoccia, per l'appunto, un giro vorticoso di denaro sporco, frutto di affari illeciti legati all'esercizio dell'usura . Protagonisti, alcuni personaggi  di spicco della Scu nord salentina, guidata all'epoca da Dario Toma, divenuto in seguito collaboratore di giustizia. I poliziotti coordinati dall'allora dirigente dell'Ufficio misure di prevenzione personali e patrimoniali Luisa Cavallo, misero sotto sequestro un patrimonio di circa 23 milioni di euro. Quattro persone vennero arrestate, mentre in venti furono indagati.
 
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati
: Viola Messa, Sergio Luceri, Luigi Covella, Paolo Spalluto, Luigi Rella, Elvia Belmonte, Antonio Savoia, Marco Pezzuto, Alessandra Viterbo, Maurizio Scardia, Mario Ingrosso, Arturo Balzani, Francesco Galluccio Mezio,Pantaleo Cannoletta, Paolo Maci, Lavinia Gala, Paolo De Giorgi, Fiorindina De Carlo. Invece, alcune parti civili sono difese dagli avvocati Giuseppe Minerva, Ubaldo Macrì e Marcello Pascale.