Accusò ingiustamente il medico Mauro Minelli? Ex paziente dell’Imid sotto processo

Il gip ha accolto l’opposizione all’archiviazione, avanzata dai legali dell’allora Dirigente Responsabile della struttura sanitaria di Campi Salentina. Adesso, il pm dovrà formulare la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di calunnia e diffamazione.

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Finisce sotto processo, l’ex paziente dell’Imid che dichiarò di aver pagato le visite mediche, senza ricevere la fattura dal Dr. Minelli. Il gup Cinzia Vergine ha rinviato a giudizio G.M. con le accuse di calunnia e diffamazione. L’imputata dovrà presentarsi il 28 novembre innanzi al giudice monocratico per l’inizio del processo.  G.M. è assistita dall’avvocato Andrea Starace. Il dr. Mauro Minelli, 60 anni di Campi Salentina, ex Dirigente Responsabile della struttura specialistica per la cura delle malattie immunomediate di Campi Salentina (Imid), si è costituito parte civile con l’avvocato Giuseppe Terragno.

In precedenza, Il gip Alcide Maritati ha accolto l’istanza di opposizione all’archiviazione. Non solo, poiché il giudice ha disposto l’imputazione coatta della signora. Ricordiamo che G.M. presentò un esposto al Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Luigi Pepe, manifestando insoddisfazione per il trattamento sanitario ricevuto e avanzando pesanti accuse di negligenza ( il dr. Minelli sarebbe stato nel corridoio a perdere tempo, omettendo di curare e soccorrere la paziente). Soprattutto, l’indagata accusò il medico di aver intascato somme di denaro non dovute,  dichiarato di aver pagato dai 250 ai 300 euro per le visite.

Secondo il gip, dalle indagini emergeva che la signora non si era sottoposta presso il centro Imid a visite a pagamento, perché aveva diritto all’esenzione del ticket. Inoltre, sarebbe risultato come non fosse stata ricoverata nel reparto del dr. Minelli.

Infine il giudice nell’ordinanza, affermava che un paziente “ben può manifestare il suo disappunto e le sue critiche sull’operato di un medico, senza per ciò commettere alcun reato , è altresì evidente che egli non può sconfinare nelle offese e nelle false accuse di aver commesso reato” .



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