Paziente morto per il malfunzionamento del pacemaker? 9 medici del ‘Vito Fazzi’ nel registro degli indagati

I camici bianchi iscritti nel registro degli indagati rispondono dell’accusa di omicidio colposo. La vittima della presunta colpa medica è il 70enne Eugenio Radicchio, morto il 7 agosto scorso dopo essere stato dimesso dall’ospedale, il giorno prima.

La Procura di Lecce vuole vederci chiaro sulla morte di un uomo di origini baresi, ma residente a Lecce, deceduto lo scorso 7 agosto. Nove "camici bianchi" sono stati iscritti nel registro degli indagati e rispondono dell'accusa di omicidio colposo.
 
Naturalmente, si è trattato di un atto dovuto in vista dell'autopsia eseguita, poche ore dopo, dal medico legale Roberto Vaglio. Risultano indagati alcuni medici del reparto di medicina interna e cardiologia del "Vito Fazzi" che hanno nominato come consulente di parte, il dr. Alberto Tortorella, mentre i famigliari della vittima si sono rivolti al medico legale, Marcello Pironi.
  
I nove indagati sono assistiti dagli avvocati Maurizio Scardia, Luigi Covella, Luigi Carrozzini, Anna Maria De Carlo, Giuseppe Talò, Andrea Rollo e Cesario Licci. La parte offesa è invece difesa dall'avvocato Rosario Palumbo. Il pubblico ministero Roberta Licci, entro il termine di 60 giorni, riceverà l'esito dell'esame autoptico per verificare, anzitutto, se la morte del 70enne Eugenio Radicchio sia attribuibile al malfunzionamento del pacemaker.  In tal senso, il medico legale, potrebbe avvalersi dell'ausilio di un ingegnere biomedico.
 
Ricordiamo che Eugenio Radicchio fu ricoverato una prima volta presso il "Vito Fazzi" a causa di alcune problematiche cardiologiche di cui soffriva, quali stenosi di coronaria, tachicardia ventricolare, cardiomiopatia , fibrillazione atriale e stenosi coronarica. Si era così reso necessario impiantare un pacemaker a stimolazione ventricolore. Radicchio venne poi dimesso dal reparto di cardiologia, in data 22 luglio.
 
Il 70enne di origini baresi venne però nuovamente ricoverato la settimana successiva per una "sintomatologia diarrotica con rettorragia". Radicchio venne dimesso nuovamente dall'Ospedale la settimana successiva. Prima dal reparto di medicina interna, poiché i sintomi sarebbero regrediti, gli indici di funzionalità renale normalizzati ed inoltre il paziente avrebbe gradualmente ripreso a muoversi. Il 70enne fu, infine, dimesso da cardiologia, dopo il controllo del pacemaker. 



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