Perse la vita a seguito di un incidente stradale, condannato a 2 anni un giovane surbino

La pena nei confronti del ragazzo di Surbo è stata sospesa. Condannata al risarcimento nei confronti della moglia e delle figlie della vittima l’agenzia assicurativa. Assolto, invece, un altro imputato nello stesso processo.

Arriva la condanna per un giovane surbino, ritenuto responsabile della morte di un geometra a seguito di un terribile incidente stradale.
 
Il giudice monocratico Sergio Tosi ha inflitto una pena di 2 anni (sospesa) nei confronti di M.C. 24 anni, accusato di omicidio colposo. Condanna anche per la compagnia di assicurazioni del ragazzo di Surbo nelle vesti di "responsabile civile", assistita dall'avvocato Salvatore Carbone. Dovrà risarcire della somma di 100 mila euro ciascuno, alla moglie e le due figlie della vittima Giuseppe Lacirignola che si sono costitute parti civile con l'avvocato Ester Nemola.
 
Il giudice ha invece assolto l'altro imputato, G.D.G. 24 anni di Lecce.  Il giovane è difeso dall'avvocato Maria Cristina Brindisino. Assoluzione anche per l'altra compagnia di assicurazione chiamata in causa come responsabile civile ed assistita dall'avvocato Paolo Mormando.
 
Secondo la tesi della Procura, anche G.D.G  (per il quale il pm Giovanni Gagliotta ha invocato una pena di 2 anni, come per M.C.) era da ritenersi  responsabile di omicidio colposo in concorso per  la morte del geometra di Alba Service Giuseppe Lacirignola, avvenuta all'età di 55 anni, mentre rientrava verso casa. 
 
Nel pomeriggio del 11 dicembre di quattro anni fa, G.D.G. percorreva una  strada del quartiere leccese di  Borgo San Nicola a bordo della sua Citroen C3; questi, in base all'accusa,  avrebbe omesso di dare la precedenza e invaso la corsia dove procedeva il geometra alla guida di una motocicletta. L'uomo avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo a causa di un terribile sbalzo, sulla corsia opposta. In quel tratto stradale passava a bordo di un'altra Citroen C3 .M.C. 24 anni, il quale non sarebbe riuscito ad evitare l'impatto con Lacirignola. Il geometra avrebbe subito una serie di gravissimi traumi e fratture, rivelatisi mortali.
 
I successivi accertamenti tecnici disposti dalla Procura evidenziarono che M.C. procedeva ad una velocità di circa 60 km/h , in violazione del limite di 30 su quella strada. La tesi accusatoria, in questo caso, è stata accolta dal giudice. L'imputato è assistito dall'avvocato Pantaleo Cannoletta.



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