Pesce venduto in pessime condizioni igieniche a Gallipoli, denunciate 21 persone

Tutto il pescato trovato in pessime condizioni igienico sanitarie o non tracciabile è stato posto sotto sequestro. Si tratta, complessivamente, di oltre 500 kg di pesce e di prodotti ittici, per un controvalore in danaro di oltre 5.000 euro.

Nell’ambito dell’attività di contrasto ai reati contro la salute pubblica, e specificatamente del commercio di prodotti ittici nel porto di Gallipoli, nonché delle frodi in commercio, i militari della Stazione locale e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) di Lecce, assieme ad unità della Capitaneria di Porto di Gallipoli, hanno eseguito negli ultimi 10 giorni una serie di servizi di controllo al fine di debellare, o quantomeno contenere, il fenomeno del commercio abusivo di pesce nel porto di Gallipoli.

Lo scenario che i militari dell’Arma e quelli della Capitaneria di Porto si sono trovati ad affrontare è stato particolarmente sorprendente. Decine di persone, infatti, erano assiepate sulle banchine del porto ed erano intente a vendere il pesce in condizioni igienico–sanitarie pessime. I soggetti controllati, infatti, stavano vendendo il pesce sulla banchina del porto di Gallipoli in pessime condizioni igienico sanitarie, con il pesce in vasche di polistirolo direttamente appoggiato a terra e senza un impianto di refrigerazione. In moltissimi casi, peraltro, i venditori di pesce non hanno potuto dimostrare la provenienza del pescato, proveniente quindi da località sconosciute e pescato con modalità e tempistiche ignote ovvero derivato da prodotti scongelati e poi posti in vendita.

L’intervento dei militari ha colto di fatto di sorpresa i pescatori gallipolini anche se un paio di questi, alla vista dei militari e consci delle severe sanzioni, ha gettato il proprio pescato in mare. Tale azione, però, non è sfuggita agli operanti che hanno immediatamente annotato quanto accaduto ed identificato e denunciato i soggetti. Complessivamente sono stati quindi deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Lecce 21 cittadini gallipolini per diversi reati contro la salute pubblica e la frode in commercio.

Tutto il pescato trovato in pessime condizioni igienico sanitarie o non tracciabile è stato posto sotto sequestro. Si tratta, complessivamente, di oltre 500 kg di pesce e di prodotti ittici, per un controvalore in danaro di oltre 5.000 euro. I controlli all’interno del porto di Gallipoli proseguiranno nelle prossime settimane al fine contrastare definitivamente il fenomeno e garantire alle migliaia di turisti in arrivo con la prossima stagione estiva di evitare “amare” sorprese.



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