Presunti abusi edilizi al villaggio Punta Grossa: chiesta l’assoluzione per 121 proprietari

Il pubblico ministero Donatina Buffelliha ritenuto ‘non colpevoli’ gli acquirenti della case, poiché agirono in buona fede e furono ingannati. Invocate sei condanne con l’accusa di lottizzazione abusiva e altre tre assoluzioni. Lega Ambiente e Italia nostra parte civile.

Non avrebbero commesso alcun reato di abuso edilizio, agendo in buona fede e per i 121 proprietari di appartamenti del resort Punta Grossa, il pm ha chiesto l'assoluzione. Nelle scorse ore, difatti, dinanzi al collegio della seconda sezione penale presieduto dal giudice Roberto Tanisi si è tenuta la requisitoria del pubblico ministero Donatina Buffelli. Il PM ha dunque ritenuto "non colpevoli" gli acquirenti della case, poiché agirono in buona fede e furono ingannati.

Sono state invocate, invece, sei condanne con l'accusa di lottizzazione abusiva chiedendo: 3 anni di reclusione per Fernando Iaconisi, difeso dal Prof. Avv. Giulio De Simone, nel ruolo di amministratore unico della Fgci Srl, la società che gestisce la struttura; 2  anni per il progettista Claudio Conversano e 1 anno e 6 mesi per il progettista Cosimo Nestola; 1 anno e 4 mesi, più ammenda di 90mila euro, per l’ex primo cittadino di Porto Cesareo Luigi Fanizza (in carica dal 2001 al 2006) e per i due responsabili dell'Ufficio tecnico del Comune, Cosimo Coppola di Torre San Susanna e Giovanni Ratta, di Leverano.

Chiesta l'assoluzione per l'allora dirigente del settore Ecologia dell’Assessorato all’Ambiente Luca Limongelli di Bari, Luigi Ampolo di Surbo, e Giuseppe Lazazzera di Bari, nelle vesti di responsabili dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia. Nella stessa udienza si è tenuta la difesa degli avvocati di parte civile, tra cui compaiono Lega Ambiente e Italia Nostra

Il pm Antonio Negro ( titolare del fascicolo d'inchiesta ) aveva formulato le stesse richieste per i sei imputati condannati oggi, attraverso una "memoria" consegnata all'attuale pm Buffelli. Negro aveva però anche chiesto la condanna a un anno di reclusione, più l'ammenda di 60mila euro, per i 120 privati che erano diventati  soci della “Punta Grossa srl, il residence situato in località “Serricelle”, a Porto Cesareo, finito sotto sequestro il 5 ottobre 2011. Comunque, il Presidente Tanisi ha disposto la facoltà d'uso della struttura, sotto la gestione Iaconisi, per la stagione 2016, anche se gli introiti potranno servire soltanto a coprire le spese.

La sentenza è attesa per il 18 aprile, mentre il 29 febbraio inizieranno le arringhe difensive degli avvocati.



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