Abusi edilizi nel lido Chiusurelle? Quattro imputati sotto processo

I sigilli all’area vennero apposti il 29 novembre del 2016. Nel dicembre del 2017, il sequestro, inizialmente probatorio, divenne preventivo.

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Finiscono sotto processo, i quattro imputati per i presunti abusi edilizi dello stabilimento balneare «Chiusurelle village srl , a nord di Torre Lapillo (marina di Porto Cesareo).
Il gup Edoardo D’Ambrosio, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio: Salvatore Manni, responsabile della struttura, Enrico Ampolo, tecnico progettista, Paolo Stefanelli, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Porto Cesareo, e Tarcisio Basile, nelle vesti di dirigente comunale.
La società “concorrente” si è costituita parte civile.

Rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, delle ipotesi di reato di: abuso d’ufficio, deturpamento di bellezze paesaggistiche e falso ideologico. Gli imputati dovranno presentarsi il 2 luglio prossimo, dinanzi ai giudici in composizione collegiale per l’inizio del processo. Sono assititi, tra gli altri, dagli avvocati: Luigi Corvaglia, Antonio Quinto, Luigi Covella, Carlo Mignone, Ernesto Sticchi Damiani.

Il sequestro

I sigilli all’area vennero apposti il 29 novembre del 2016. Nel dicembre del 2017, il sequestro, inizialmente probatorio, divenne preventivo per impedire la realizzazione delle «opere illegittimamente autorizzate». Secondo il gip Michele Toriello «appare conclamata la circostanza che il progetto contrasta con le norme tecniche del Piano urbanistico generale di Porto Cesareo perché nell’area interessata le norme tecniche di attuazione vietano la realizzazione di opere che comportino la creazione di nuovi insediamenti o la trasformazione della vegetazione o del territorio».

Il ricorso al TAR

Invece, nel settembre del 2017, il TAR di Lecce ha respinto il ricorso contro la concessione demaniale rilasciata nel 2015 dal Comune di Porto Cesareo alla società proprietaria del villaggio, per la realizzazione della struttura attrezzata: era stato avanzato dalla società concorrente che lamentava come la nuova proposta progettuale sarebbe stata ingiustamente preferita alla propria.

I Giudici Amministrativi hanno bocciato il ricorso, giudicando legittima la concessione e tutti i pareri acquisiti nel corso del procedimento.



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