Processo Aequanius: assoluzione per ex direttore di banca e condanna a 4 mesi al carabiniere

L’inchiesta prese avvio dalla denuncia del titolare di un autosalone, nel febbraio del 2012. Albanese è stato assoluto dall’accusa di usura, in concorso con altri imputati. Bianco, invece, è stato condannato con pena sospesa per il solo reato di omessa denuncia.

Arriva la sentenza di condanna per un carabiniere nel processo in abbreviato Aequanius”. Il gup Vincenzo Brancato ha assolto dal reato di usura l’allora direttore della Bpp di Guagnano Luigi Albanese, 58enne di Lizzanello. Condanna a 4 mesi per omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale ed al pagamento delle spese processuali, con sospensione delle pena, per Claudio Bianco, 51enne carabiniere. Quest'ultimo rispondeva anche di favoreggiamento, ma per questo reato è stato assolto. Luigi Albanese è difeso dall'avvocato Massimo Manfreda, mentre Claudio Bianco, dall'avvocato Antonio Degli Atti.

Invece, nell'udienza del 19 ottobre scorso, il pm Alessio Coccioli formulò la richiesta di condanna, per entrambi gli imputati, invocando una pena di 2 anni per Albanesee di un anno e 4 mesi di reclusione per Bianco. La posizione di un terzo imputato, Michele Pagliara di Tuglie, è stata stralciata perché egli nel frattempo è deceduto. Difatti, il suo difensore l'avvocato Luigi Piccinni aveva presentato al giudice il certificato di morte del proprio assistito. Invece, un cliente della banca si era costituito parte civile con l'avvocato Vincenzo Carbone. La Banca Popolare Pugliese nella vicenda è naturalmente parte lesa.

L'inchiesta coordinata dal  Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Alessio Coccioli ha preso avvio dalla denuncia del titolare di un autosalone. Le indagini, sono state condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce a partire dal febbraio del 2012 e supportate da intercettazioni telefoniche, nonché dall'acquisizione di documenti, assegni e appunti. Esse accertaronoil ruolo di Luigi Albanese, che, in concorso con gli altri imputati, avrebbe concesso a diversi imprenditori in difficoltà piccole somme di danaro in prestito, ottenendo in cambio auto gratuite, televisori ecc.; in base a quest'accordo, egli acconsentiva a ritardare l’incasso degli assegni. A garanzia del debito, però, venivano applicati degli interessi molto salati che arrivavano anche ad un totale annuo del 120%.

Oltre ad Albanese finirono in carcere Ciro Iaia, 74 anni, nato a Francavilla Fontana, ma residente a Guagnano; Antimo Leone 55enne; Pasquale Giannotte 40 enne, Elio Quaranta 52 anni,  Antonio Pacella 47enne e Anna Palazzo 41enne di Salice Salentino.

Loro saranno però giudicati con il rito ordinario.



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