Processo Filobus: Accolta l’istanza del legale di Buonerba. Gli atti saranno trasmessi a Roma

La Procura romana dovrebbe riformulare la richiesta di rinvio a giudizio ed il gip fissare la data del processo che verrebbe così  “trasferito” nella capitale. Sopratutto, i tempi dovrebbero ulteriormente dilatarsi e quindi l’ipotesi di prescrizione del reato si fa sempre più reale.

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Il collegio della seconda sezione collegiale (Presidente Fabrizio Malagnino) ha sciolto in mattinata le riserve sullP’istanza presentata dall’avvocato Sabrina Conte, legale del professore Massimo Buonerba, imputato nel “processo Filobus”.

Il difensore, nell’udienza scorsa, aveva avanzato una questione d’incompetenza territoriale dinanzi al collegio giudicante. Il legale di Buonerba ha infatti sottolineato come l’ultimo luogo in cui si sarebbero svolti i fatti ed eventualmente commesso il reato, fosse Roma .

Adesso la Procura dovrebbe riformulare la richiesta di rinvio a giudizio ed il gip fissare la data del processo che sarà “trasferito” nella capitale. Sopratutto, i tempi dovrebbero ulteriormente dilatarsi e quindi l’ipotesi di prescrizione del reato,  si fa sempre reale.

Al termine dell’udienza preliminare, nei mesi scorsi, il gup Giovanni Gallo ha dunque rinviato a giudizio l’unico imputato, innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Il suo difensore, l’avvocato Sabrina Conte, aveva già in quella sede, prospettato una questione d’incompetenza territoriale sulla scorta di una corposa memoria difensiva.

L’inchiesta

Il 65enne leccese, Massimo Buonerba risponde del reato di “induzione indebita a dare o promettere utilità”. Questi all’epoca dell’aggiudicazione dei lavori ricopriva l’incarico di consulente giuridico del sindaco Adriana Poli Bortone. In un’altra udienza, il Comune di Lecce si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Tiziana Bello, invocando un risarcimento di 659.520 euro per il danno patrimoniale e di 1.000.000 di euro per quello morale. Nell’atto, si ritiene quella del filobus un’opera pubblica che”rappresenta per l’amministrazione comunale, un danno con effetti permanenti, giacché del tutto inadeguata rispetto alle esigenze della città e  pressoché inutilizzata dalla popolazione”.

Anche Giordano Franceschini, 49 anni, di Perugia, progettista del filobus e suo grande accusatore, si è costituito parte civile, con i legali Andrea Sambati e David Brunelli. Ricordiamo che la Procura di Lecce, ha stralciato la posizione di Franceschini, Nei suoi confronti, il procuratore aggiunto Antonio De Donno ipotizzava inizialmente l’accusa di truffa aggravata, ma il procedimento si avvia verso l’archiviazione.

Le accuse a Buonerba

L’inchiesta coordinata dal procuratore Capo Cataldo Motta e dall’aggiunto Antonio De Donno è stata condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria.

Secondo l’accusa, Buonerba avrebbe indotto Franceschini a “promettergli indebitamente” di versare la somma complessiva di 659.520, in cambio dell’incarico di direttore dei lavori: 186 mila euro, subito dopo l’aggiudicazione dei lavori della ditta Ati (la scelta sarebbe stata delegata da Buonerba  a Franceschini), tra il 31 agosto del 2005 e il 14 febbraio del 2006. Le altre tangenti, per un totale di 473.520 euro però, sarebbero state versate in diverse tranche, anche quando il professore leccese non ricopriva più l’incarico di consulente del sindaco, in un arco temporale che andava dal 2006 al 2009.

Ricordiamo che l’indagine leccese rappresenta soltanto uno dei due tronconi da cui è composta l’intera vicenda giudiziaria. Nei mesi scorsi, difatti, l’inchiesta sul filobus si è sdoppiata e alcuni atti sono stati inviati alla Procura di Milano, con tutti i nomi degli indagati accusati di riciclaggio. Gli inquirenti hanno individuato quest’ipotesi di reato, accertando passaggi di denaro, frutto di tangenti. In tal senso, sono stati sequestrati dai colleghi svizzeri che indagavano sui “flussi sospetti”, circa 2 milioni e 800 mila euro depositati in banche elvetiche.

I nomi degli indagati

Nel registro degli indagati compaiono: Massimo Buonerba, Giordano Franceschini, Federico De Vittori, faccendiere di Lugano; Angelo, Renata e Olivier Ferrari di Porto Ceresio; Nicoletta Messina, compagna di quest’ultimo; Giorgio Zoboli, imprenditore di Bologna; Roberto Buonerba, figlio del professore; gli imprenditori umbri Giampiero Della Massa e Dario Fabbriciani.



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