Promesse di trasferimenti a colleghi in cambio di denaro, arrestato sottocapo della Guardia Costiera

Il pubblico ministero di turno ha disposto la misura cautelare dei domiciliari nei confronti di Umberto Accoto, 32enne di San Cassiano, con l’accusa di millantato credito. L’arresto è stato eseguito in fragranza di reato, martedì pomeriggio.

Un arresto "eccellente" a carico di un sottocapo della Guardia Costiera di Otranto per presunte promesse di favori a colleghi, in cambio di denaro. Martedì pomeriggio, il pubblico ministero di turno Roberta Licci ha disposto la misura cautelare dei domiciliari nei confronti di Umberto Accoto, 32enne di San Cassiano, con l'accusa di millantato credito.
  
L'arresto è stato eseguito in fragranza di reato dagli uomini della Guardia Costiera. Il militare aveva addosso una busta bianca contrassegnata da una X, con all'interno dieci banconote da 100 euro fotocopiate e uno smatphone. Infatti, l'operazione è stata messa a segno dopo un "tranello" organizzato dai  militari e un successivo appostamento , a cui è seguita la perquisizione personale avvenuta nei pressi di una stazione di servizio a Muro Leccese. Invece, i controlli all'interno dell'auto avrebbe dato esito negativo.
  
Accoto era stato denunciato ai suoi superiori da un collega che aveva ricevuto la proposta "incriminata" e la richiesta di 3mila euro (questa la cifra stabilità inizialmente) per mettere in atto i favori. A quel punto è scattato il piano per smascherare il sottocapo.
  
Le indagini avrebbero accertato che prometteva prestigiosi trasferimenti ad alcuni colleghi, dietro la corresponsione di somme di denaro. Millantando conoscenze importanti, si proponeva nel ruolo di "corruttore", dichiarando di poter "influire" positivamente tramite interposta persona, su un pubblico ufficiale.  
  
Accoto, assistito dall'avvocato Daniele Petracca, dovrà presentarsi nei prossimi giorni, innanzi al gip Stefano Sernia per l'udienza di convalida dell'arresto. Il sottocapo potrà fornire la propria versione dei fatti e difendersi dalle accuse. In quella sede, il giudice stabilirà anche se confermare la misura cautelare ai domiciliari, emessa nei suoi confronti.  



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