Raggiro con la “targa prova” per ottenere risarcimento dopo incidente: tre persone condannate

Il giudice monocratico ha condannato gli imputati ad 1 anno ciascuno. I tre protagonisti della vicenda, a seguito di un incidente stradale, avvenuto il 6 marzo del 2011 a Matino, avrebbero messo a punto un raggiro per intascare il risarcimento assicurativo.

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Un raggiro  ai danni della compagnia assicurativa, con il pretesto della “targa prova”.

Il giudice monocratico ha condannato ad 1 anno ciascuno (pena sospesa e non menzione della condanna): A. B. , 76 anni di Parabita; M.L. 36 anni di Matino e A.A.R., 30enne di Matino. Gli imputati rispondevano di fraudolento danneggiamento di beni assicurati.

L’incidente

I fatti risalgono al periodo compreso tra il mese di marzo e quello di aprile del 2011.

I tre protagonisti della vicenda, a seguito di un incidente stradale, avvenuto il 6 marzo del 2011 a Matino, avrebbero messo a punto un raggiro per intascare il risarcimento assicurativo. A. B era alla guida di una macchina Opel , intestata ad M.L, mentre l’altra vettura coinvolta nel sinistro era condotta da A.A.R.

Le indagini

Secondo il pm Giovanni Gagliotta, a seguito dell’incidente stradale, i tre asserirono falsamente che la Opel era munita di targa prova, esposta regolarmente. In realtà, si sarebbe trattato di un artifizio per ottenere il risarcimento assicurativo. Infatti, come avrebbero dimostrato i successivi accertamenti, non vi era alcuna traccia della fantomatica ” targa prova”, dunque la vettura era sprovvista di copertura assicurativa. Ciò non avrebbe permesso di ottenere alcun indennizzo dalla compagnia  e i tre imputati si sarebbero industriati per far si, che ciò avvenisse ugualmente. Avrebbero così mandato, circa un mese dopo, una missiva all’assicurazione chiedendo di essere risarciti per i rispettivi danni subiti.

Le indagini presero il via dalla querela presentata dalla Allianz Assicurazioni che si è costituita parte civile con i legali Francesco Del Prete e Silvio Caroli.

Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Mauro Marzano, Giuseppe Presicce e Luigi Antonio Coppola.



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