Rapinatori violenti per pagare i debiti di droga, ecco come il clan ‘assoldava’ i minorenni

Secondo la ricostruzione del Gip il clan non esitava ad attuare forme di estorsione nei confronti di alcuni minorenni che per saldare il debito di droga contratto eseguivano per conto dell’associazione delle rapine alle attività commerciali.

Altri retroscena inquinanti emergono nelle pieghe delle oltre 700 pagine di ordinanza del Gip. Nella parte dedicata alle esigenze cautelari da applicare agli indagati, il giudice D'Ambrosio afferma "Cianci avrebbe posto in essere nei confronti di alcuni minori degli anni diciotto di Sogliano Cavour forme di estorsione determinate dalla cessione di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacenti per i quali i minori risultano fortemente indebitati nei suoi confronti”.
  
Continua il gip "i giovani al fine di saldare il debito eseguivano per conto dell'associazione delle rapine in danno di attività commerciali".
  
Il giudice ritiene che l'arresto del 28 febbraio di quest'anno a carico di Domenico Dell'Avvocata, il quale si era reso responsabile di una rapina ai danni di un supermercato di Supersano "sia riconducibile al contesto criminale oggetto dell'attività d'indagine, contesto che appare tutt'ora operativo…"
  
Rapine, estorsioni e controllo del territorio per lo spaccio di droga, risultano le vere "specialità" dell'associazione. Largamente utilizzata dal clan anche la tecnica del «cavallo di ritorno»: rubavano le auto, le nascondevano in un casolare, chiedevano il “riscatto” e facevano ritrovare ‘per caso’ il mezzo solo a chi pagava, altrimenti lo smantellavano e rivendevano i pezzi perché il “gruppo di Sogliano” doveva guadagnare sempre. L'altro core business del clan, il traffico di sostanze stupefacenti, veniva gestito con un’organizzazione verticale. Ciascun gruppo affiliato al clan pagava la piazza e non poteva “sforare”.
  
Molte delle attività illecite del clan sono state possibili grazie al favoreggiamento se non alla vera e propria collaborazione da parte di commercianti e imprenditori del posto.



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