Rapinò in casa un’anziana signora di Lizzanello, per lui arriva la condanna a 5 anni

I fatti accaduti nel novembre del 2012. L’avvio delle indagini a seguito della denuncia della donna. L’uomo si era introdotto nell’abitazione e, dopo aver fatto cadere la signora, le aveva rubato la collana d’oro che aveva indosso.

Si introdusse in casa, sottraendo una collana d'oro ad un'anziana signora, per questi motivi A.M. di Lizzanello è stato condannato a 5 anni dai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pasquale Sansonetti), per il reato di rapina aggravata. In precedenza, il pubblico ministero Emilio Arnesano ha invocato una condanna a 4 anni e 6 mesi.
  
A dare avvio agli accertamenti, la denuncia della vittima (seppur a 18 giorni di distanza dall'accaduto), una signora ultraottantenne del posto, in precarie condizioni di salute. Ha riferito ai carabinieri di Lizzanello che la mattina del 17 novembre del 2012, un uomo si era introdotto nella sua abitazione, ma senza forzare la serratura poiché era socchiusa. Si sarebbe poi recato nella camera da letto dove ella si trovava, intimandole di consegnargli la collana che aveva al collo, altrimenti "sarebbe diventato molto cattivo.".
  
La donna avrebbe tentato di chiamare la figlia al telefono, ma a quel punto il rapinatore l'avrebbe strattonata facendola cadere a terra, per poi impossessarsi del prezioso monile e fuggire via. La donna, dopo qualche minuto si sarebbe recata presso l'ingresso dell'abitazione e un uomo che si trovava nei paraggi, le avrebbe detto di aver visto scappar via una persona a bordo di una macchina.
  
La vittima, riuscì comunque a fornire una descrizione del rapinatore ai carabinieri. Le successive indagini portarono all'identificazione dell'autore e il pm chiese per A.M. l'applicazione di una misura cautelare. L'istanza venne però respinta dal gup Giovanni Gallo e difatti l'imputato ha partecipato al processo da "uomo libero".
  
Il suo difensore, l'avvocato Fulvio Pedone, ha chiesto l'assoluzione sottolineando i dubbi sulla vera identità del rapinatore, anche perché molti spunti investigativi erano stati forniti da una vittima ultra ottantenne e affetta da vuoti di memoria. 



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