Rave-party, nelle campagne di Castri torna il silenzio: nei guai (altre) 10 persone

La musica è stata definitivamente spenta dopo il blitz di Polizia e Carabinieri nelle campagne di Castri, dove da giorni era in corso un rave-party. E altri 10 giovanissimi partecipanti sono finiti nei guai.

Nelle campagne di Castri che, nelle scorse ore, hanno ospitato un rave-party non autorizzato questa mattina è tornato il silenzio ‘invocato’ a gran voce da alcuni residenti, infastiditi dalla musica assordante, pompata senza sosta, di giorno come di notte.

Quando gli uomini in divisa hanno raggiunto il terreno, in località Capone, sulla provinciale 140, si sono trovati davanti una scena tipica di questo tipo di eventi segreti: auto, camper, tende e centinaia di giovani che ballavano, seguendo il ritmo scandito dalle casse.

Ne hanno contati cinquecento i carabinieri intervenuti che hanno provveduto ad identificare, ad uno ad uno, i partecipanti che non erano fuggiti dopo aver avuto il sentore che sarebbero giunte le forze dell’ordine. Molti giovanissimi, qualcuno più in là con gli anni e provenienti da molte città pugliesi e italiane.

Alle trenta persone denunciate a piede libero nelle scorse ore con l’accusa di «invasione di terreni», se ne sono aggiunte altre dieci identificate questa mattina, poco dopo le 11.00, quando i militari della compagnia di Lecce si sono ripresentati nell’uliveto dove c’erano ancora 80 persone a scatenarsi in pista. Alcune sono riuscite ad allontanarsi, approfittando del momento concitato.

La Polizia intanto è riuscita a sgomberare l’aera. Liberare il campo dove era stata allestita la ‘discoteca a cielo aperto’ non è stato facile, come ha spiegato il Questore di Lecce, Leopoldo Laricchia nel corso della conferenza voluta per spiegare i dettagli della ‘delicata’ operazione.

Le attrezzature, musicali e non, che erano state trasportate in campagna e montate senza alcuna autorizzazione sono state sequestrate. Agli organizzatori, invece, è stato presentato il conto. In dieci dovranno rispondere di invasione di terreni privati, apertura abusiva di luoghi di intrattenimento e organizzazione di pubblici spettacoli, oltre che per disturbo della quiete pubblica e manifestazione pubblica non preavvisata.



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