Restò ferito nell’incidente sulla Veglie-Porto Cesareo in cui morì l’amico, ora è indagato per omicidio stradale

Dopo la tragedia sulla Veglie-Porto Cesareo, in cui perse la vita il coetaneo e compaesano Fernando Gerardi, C.R. fu trovato positivo ai cannabinoidi, anche se le analisi avrebbero rilevato la presenza di una minima quantità nel sangue.

Chiuse le indagini sulla morte del giovane di Veglie, deceduto per le ferrite riportate in un incidente stradale. Il Pubblico Ministero Paola Guglielmi ha notificato l'avviso di conclusione nei confronti di C. R. 29 anni, originario di Ostuni ma residente a Veglie. È indagato per omicidio stradale aggravato dall'uso di sostanze stupefacenti. Dopo la tragedia in cui perse la vita il coetaneo (appena un anno più piccolo) e compaesano Fernando Gerardi, infatti, fu trovato "positivo" ai cannabinoidi, anche se le analisi avrebbero rilevato la presenza di una minima quantità nel sangue. 
  
L'incidente si verificò il 23 marzo scorso, alle prime ore della giornata, sulla direttrice che collega Veglie a Porto Cesareo. Intorno alle 10, la Mini Cooper guidata da C.R., nel tentativo di evitare un’ape guidata da un 91enne del posto che si immetteva da una strada secondaria sulla principale, è uscita fuori strada andando a sbattere contro un albero di ulivo. A bordo dell’utilitaria si trovava anche Fernando Gerardi seduto sul lato passeggero, che è deceduto poco dopo a causa di un grave trauma cranio facciale con fratture multiple.
  
Anche le condizioni di C.R. sono risultate fin da subito molto critiche. È rimasto incastrato a lungo tra le lamiere, fino al trasporto a sirene spiegate verso l'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove l’ambulanza è giunta in codice rosso. Al giovane amico è stato riscontrato un grave trauma cranico.
  
Secondo l'accusa ed in base alla consulenza tecnica conferita dalla Procura, C. R. guidava a velocità sostenuta e non avrebbe rispettato il divieto di sorpasso per linea continua. Infatti avrebbe cercato di superare una Mercedes, quando a seguito di frenata di tale mezzo sarebbe finito fuori strada, andando a sbattere contro un albero.
  
C. R. è assistito dall'avvocato Salvatore Musco ed ha a disposizione venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive.



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