Salentino morto a Pistoia: si consegna il pirata della strada

Si è costituito nel pomeriggio di ieri il pirata della strada che ha travolto e ucciso Giuseppe Palumbo, 57enne di origini leccesi, ma da tempo residente in provincia di Pistoia. Il reo confesso è un muratore disoccupato di 34 anni, con precedenti penali per spaccio.

Forse sentiva troppo il fiato sul collo, o probabilmente ha preso coscienza della gravità delle sue azioni, ma sta di fatto che l’uccisore di Giuseppe Palumbo, il 57enne di origini leccesi, ma da tempo residente in Toscana, si è costituito ai Carabinieri della stazione di Agliana, in provincia di Pistoia.
 
Sarebbe stato lui, quindi, il pirata della strada che ieri mattina ha travolto il salentino, lasciandolo riverso sul ciglio della strada senza vita, senza accertarsi delle sue condizioni e senza avvertire alcun soccorso. C’è un nome quindi: sio tratta di F.F., muratore di 34 anni, momentaneamente disoccupato e che già in passato era stato segnalato dalle Forze dell'Ordine per reati di spaccio di stupefacenti. L’uomo vive ad Agliana, nel pistoiese, e adesso dovrà rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso. Da quanto emerge dai militari dell'Arma, la Procura di Pistoia, non ravvisando particolari esigenze cautelari, non ha disposto alcun provvedimento restrittivo della libertà del 34enne, il quale, quindi, resta a piede libero.
 
Gli è stata ritirata, tuttavia, la patente di guida. I Carabinieri toscani dicono di aver indagato sulla giusta pista poich+è tutti gli indizi portavano al muratore: i militari infatti erano risaliti dai frammenti trovati sul luogo dell'impatto al modello dell'auto, una Smart e avevano individuato due possibili vetture della zona. Una è risultata estranea ai fatti, l'altra, era di proprietà di F.F.
 
L’uomo, quindi, avrebbe rilasciato scarne dichiarazioni informali secondo le quali non si sarebbe accorto di aver investito la vittima. Nel pomeriggio di ieri la svolta: il muratore si è presentato in caserma accompagnato dal suo avvocato difensore. Rintracciata anche l’automobile: era nascosta nel garage di casa ben coperta da uno scooter. Sulla carrozzeria del mezzo gli evidenti segni dell’incidente. La Smart è stata ovviamente posta sotto sequestro.
 
Insomma, probabilmente i familiari di Giuseppe Palumbo hanno trovato il volto di chi ha strappato dai loro affetti il leccese. La vittima aveva terminato il suo turno di lavoro in un ristorante di Firenze, dove faceva cameriere, e aveva raggiunto in treno Montale. Si era incamminato a piedi lungo la strada che conduce ad Agliana, distante poco meno di un chilometro, per raggiungere la moglie Mirella e la figlia Desi.  Ma in via Alessandrini, dove si trova la pizzeria “Il ritrovo dello sportivo” della Lega Tennis, presa in gestione dalla consorte da appena due settimane da non è mai arrivato.
 
Stando alla ricostruzione effettuata dalle Forze dell’Ordine, il 57enne sarebbe stato travolto e ucciso da un’auto pirata. L’ultima telefonata Palumbo l’aveva fatta proprio alla figlia mentre era in treno dal treno, poi di lui nessuna traccia, fino alle ore 11, una squadra dei Vigili del Fuoco, impegnata a setacciare il territorio, ha ritrovato il suo corpo senza vita sul fondo di un fossato che costeggia la strada, quasi nascosto dalla vegetazione.



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