Scene da ‘Pulp Fiction’, la Polizia ricostruisce soprusi e sevizie e procede a 4 arresti

Quattro uomini hanno messo in atto violenze inaudite nei confronti di due fratelli di origine marocchina. Le indagini hanno portato all’arresto dei presunti autori che ora sono in carcere.

Come nella pellicola di Quentin Tarantino, violenze inaudite ed estorsioni nella “trama” messa in atto nel piano criminoso di coloro che oggi vengono assicurati alla Giustizia.

In mattinata, infatti, la Squadra Mobile ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Paolo Guadadiello, 26enne di Squinzano, Walter Tramacere, 37enne di Campi Salentina, Alessandro Perrone, 23enne di Campi Salentina del’91 e Giovanni Tramacere, 39enne di Casella in provincia di Genova. Il tutto a seguito dell’ ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari Dr Giovanni Gallo su richiesta del P.M. Dr Giuseppe Capoccia.

A venir contestati sono i reati di rapina e di estorsione aggravate in danno di due fratelli di nazionalità marocchina, K.J. e K.R., dai quali gli odierni arrestati intendevano recuperare la somma che, secondo loro, gli spettava, dell'ammontare di cinquemila euro.

Nel tempo si sono susseguiti episodi criminosi di notevole ferocia, tanto da indurre il GIP, nell’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, a parlare di “reiterate sevizie” e di fatti “caratterizzati non solo da particolare spregiudicatezza, ma anche e soprattutto da una vera e propria escalation di violenza gratuita, al limite della tortura psichica e fisica”.

Le indagini della Squadra Mobile sono iniziate nella notte del 29 giugno scorso quando le due vittime si sono presentate al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce per curare numerose lesioni procurate da armi da taglio.

K.J. riferiva di essere stato, nel corso del pomeriggio, avvicinato da Walter Tramacere il quale gli aveva ordinato di rintracciare il fratello K.R. che però non rispondeva al telefono. 
K.J. era stato così portato presso una masseria di proprietà dei suoceri di Guadadiello, dove è stato sottoposto ad un primo pestaggio, al quale ne è seguito un altro nei pressi del cimitero di Squinzano. Le violenze, in base al racconto della vittima, venivano eseguite su ordine di Guadadiello, da Tramacere e Perrone.

Il tutto per indurre K.J.  a rintracciare il fratello. Ma gli atti di violenza divennero ancor più crudeli presso la abitazione della madre di Guadadiello, dove quest’ultimo seviziava con un coltello da cucina la sua vittima, procurandogli numerosi tagli al braccio ed alla mano destri, tagli che venivano poi cosparsi di sale e di alcool, per aumentare il dolore.

Nel corso dei successivi spostamenti Guadadiello si preoccupava tra l’altro di fornire a K.J. una maglietta pulita che sostituisse la sua ormai completamente intrisa di sangue.

Poi, in serata, K.J. venne portato da Walter Tramacere in una campagna nei pressi di Casalabate dove vi erano Guadadiello, Perrone ed il fratello K.R., esanime a terra a seguito di un violento pestaggio. Contro il poveretto si era accanito – sempre in base al racconto delle vittime – ancora Tramacere che pretendeva il pagamento di 5mila euro entro il giorno successivo, a ristoro di un precedente presunto debito. A raggelare il sangue, inoltre,  la richiesta di ulteriori cinquemila euro entro il martedì successivo, per risarcire la “domenica sprecata”.

A garanzia del pagamento, il gruppo si era anche impossessato della autovettura dei due fratelli, una Alfa Romeo 147. Tale  episodio giustifica la contestazione del delitto di rapina aggravata.

A seguito della denuncia dei due fratelli, la Squadra Mobile ha avviato le indagini che hanno permesso di accertare la veridicità delle dichiarazioni delle persone offese. In particolare, strategica è stata l’ analisi delle celle impegnate, le quali hanno confermato il racconto dei denuncianti, oltre agli spostamenti avvenuti nel corso del pomeriggio.



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