Sequestrati beni per 600mila euro. Esponente Scu nel mirino della Dia

La Dia ha effettuato nuovi sequestri: beni mobili e immobili di un 46enne di Brindisi già noto per essere un elemento di spicco della frangia masagnese della DSacra Corona Unita.

La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha sequestrato società, beni mobili, immobili, rapporti di conto corrente e polizze di pegno riconducibili ad un 46enne di Brindisi, già condannato con sentenza irrevocabile per appartenenza all'associazione di tipo mafioso e, attualmente, elemento di spicco nella città di Brindisi della frangia mesagnese della Sacra Corona Unita. 
Delle indagini durate circa 6 mesi, poiché molto articolate e difficoltose nel collegare ogni minimo particolare. Ma i risultati hanno portato al sequestro di una somma di ben 600mila euro. Denaro riconducibile al patrimonio di un 46enne brindisino, soggetto ritenuto esponente di spicco della frangia mesagnese collegata alla Sacra Corona Unita. La Direzione Investigativa Antimafia di Lecce ha sequestrato un appartamento con annesso box, cantina e posto auto; quattro autovetturetre società con relativi compendi aziendali e un rapporto di conto corrente più sedici polizze di pegno. Costui venne già condannato, con sentenza irrevocabile, per appartenenza all'associazione di tipo mafioso.

I dettagli delle operazioni sono stati illustrati questa mattina durante una Conferenza Stampa tenutasi presso la sede leccese. Il provvedimento di sequestro eseguito da questa Sezione Operativa è stato emesso dal Tribunale di BrindisiSezione Penale – Ufficio Misure di Prevenzione – a seguito della proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Direttore della D.I.A. di Lecce. In particolare, viene contestata – nell’arco temporale 2002-2012 – una sproporzione tra i redditi dichiarati dalla famiglia ed il patrimonio a lui riconducibile, intestato alla moglie, ai due figli ed a soggetti compiacenti.



In questo articolo: