Sotto effetto di droga travolse e uccise un pedone. 36enne di Copertino condannato a 7 anni per omicidio stradale

Il giudice ha anche disposto una provvisionale di 50mila euro nei confronti della moglie e del figlio; 15mila in favore della figlia della vittima. I familiari di Venerio Caione, 61enne di Monteroni si erano costituiti parte civile

Investì con la sua moto un pedone, uccidendolo, dopo avere assunto sostanze stupefacenti. Il gup Stefano Sernia, al termine dell'udienza preliminare, ha condannato a 7 anni Andrea Scatigna, 36enne di Copertino per omicidio stradale con l'aggravante della guida in stato di alterazione psico-fisica. Inoltre, il giudice ha disposto una provvisionale di 50mila euro nei confronti della moglie e del figlio; 15mila in favore della figlia della vittima.
  
I familiari di Venerio Caione, 61enne di Monteroni si sono costituiti parte civile con gli avvocati Americo Barba e Alessandra Verdesca. L'imputato è invece assistito dai legali Federica Conte e Giorgio Giannaccari. In precedenza, il pm Francesca Miglietta aveva invocato una condanna a 5 anni e 8 mesi.
  
Ricordiamo che il tragico incidente stradale è avvenuto il 10 luglio 2016, intorno alle 19.00 sulla strada S.P. 340 che collega Torre Lapillo con Porto Cesareo, nei pressi di un camping. In quel punto, Venerio Caione stava gettando la spazzatura, trasportandola con una carriola.
  
All’improvviso, la moto guidata da Scatigna gli è piombata addosso. Giunto nel nosocomio intorno alle 20.15 e ricoverato nel reparto di Rianimazione, è spirato intorno alle 23.30.
  
Il centauro, invece, ha riportato diverse lesioni, tra cui la frattura delle ossa nasali. In ospedale, i carabinieri hanno proceduto – con l‛ausilio dei medici – ad effettuare le analisi del sangue per verificare l‛eventuale assunzione di alcol e droghe. Scatigna ha dichiarato, durante l'udienza di convalida degli arresti domiciliari, di aver fatto uso di droga soltanto il giorno prima. Dunque, le tracce rilevate nel sangue farebbero riferimento ad un arco temporale precedente al momento dell'incidente. 
  
Le indagini condotte dai Carabinieri di Porto Cesareo assieme ai colleghi di Campi Salentina avrebbero accertato svariate irregolarità nella condotta di guida di Scatigna. Viaggiava senza patente e sprovvisto di assicurazione. Procedeva alla velocità di circa 85 km/h (il limite consentito in quel tratto era di 50). Inoltre, in quella zona abitata e trafficata per il rientro dal mare, avrebbe superato la linea di mezzeria,  sorpassando (manovra vietata in quel punto) un'altra vettura. Sarebbe così andato ad impattare con il povero pedone, quand'era già nella corsia opposta, sbalzando il corpo di 17 metri.



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