Tap, trasferimento notturno degli 11 ulivi rimasti fuori. Proteste e tensione a Masseria del Capitano

Nel corso della notte appena trascorsa, i lavoratori Tap hanno provveduto a trasferire gli undici esemplari di ulivo rimasti nel deposito della Alma Roma presso la Masseria del Capitano. Subito si è messa in moto la protesta dei NoTap, scesi nuovamente in strada.

Torna a salire la tensione nei pressi del cantiere Tap. Nella notte, infatti, i lavoratori della Trans Adriatic Pipeline sono tornati nella marina di Melendugno – lì dove nelle scorse settimane si erano susseguiti le operazioni di espianto di centinaia di ulivi, con il resto dei lavori rinviato a dopo l’estate – con il dichiarato compito di trasferire gli undici alberi rimasti nel cantiere in altro luogo.
 
Si tratta, per la precisione, degli stessi esemplari di ulivo che meno di un mese fa, già espiantati, vennero posti a dimora, senza però la possibilità di essere trasportati presso la Masseria del Capitano, sempre a causa delle vibranti proteste dei NoTap, ma sono nel deposito dell’istituto di vigilanza Alma Roma.
 
Questa volta le operazioni sono andate in porto, non senza disagi e proteste. È successo tutto durante le prime ore della notte quando il passaparola tra gli attivisti del comitato NoTap ha avvertito di una cospicua presenza di Forze dell’Ordine a San Basilio. Così si è rimessa in moto la macchina della mobilitazione e, subito dopo la mezzanotte, oltre 100 manifestanti si erano già riuniti all’ingresso della Masseria.
 
Il tragitto dei camion contenenti gli arbusti espiantati, dunque, è stato reso complicato dalla presenza delle barriere improvvisate dai cittadini. Barriere fatte di legna, massi e cittadini stessi, distesi sull’asfalto.
 
Alla fine, però, dopo un paio d’ore di proteste e nervosismo, gli undici ulivi sui mezzi pesanti hanno fatto il loro ingresso nel luogo individuato per il loro deposito, quella Masseria del Capitano che ospita già tutti gli altri alberi eradicati dal cantiere di San Basilio.
 
Nessuna violenza, occorre sottolineare, ne dai manifestanti, ne da parte di Polizia e Carabinieri che, nei minuti successivi all’arrivo dei camion di Tap, sono rimasti a presidiare l’ingresso del deposito in assetto antisommossa.



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