Tentano di svaligiare la casa della vicina morta, in due traditi dal ‘lancio della bottiglia’

A finire nei guai sono Paolo Podo, 21enne di Novoli e, Patrik Miglietta, 20enne di Carmiano, fermati da due pattuglie dei carabinieri attirati dall’insolito rumore di vetri infranti. I due sono stati beccati mentre si lanciavano bottiglie di liquori sono finiti ai domiciliari

Una casa disabitata da circa due mesi, da quando l’inquilina si era spenta, deve aver fatto gola a due giovanissimi, volti tra l’altro fino a questo momento sconosciuti alle forze dell’ordine, che alle prime luci dell’alba di ieri mattina, hanno ben pensato di fare una visita all’interno di quell’abitazione chiusa per accaparrarsi quello che di ‘prezioso’ potesse esserci rimasto all’interno. È andata male, però, a Paolo Podo, 21enne di Novoli e Patrik Miglietta, di un anno più giovane residente a Carmiano beccati, con le mani in mano da due pattuglie dei carabinieri, in tutt’altre faccende affaccendati. Già, perché mentre i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Campi Salentina, insieme ai colleghi della Stazione di Veglie, erano fermi nelle vicinanze, a Novoli, intenti a stilare il rapporto per un altro intervento dopo una segnalazione della centrale operativa di Lecce, che si era rivelato poi in realtà un falso allarme, hanno udito il rumore di vetri infranti, come se delle bottiglie fossero state gettate nella campana per la raccolta differenziata. Un rumore insolito, visto anche l’orario, che li ha insospettiti a tal punto da spingerli a vederci chiaro.  Ed è lì che hanno beccato i due giovani: uno stava lanciando alcune bottiglie di liquore dal terrazzo dell’appartamento preso di mira al secondo che era rimasto in strada. Un paio di queste non erano state prese al volo e si erano frantumate per terra.
 
La verità è venuta a galla poco dopo. Fermati dalle pattuglie, arrivare contemporaneamente dai due lati della strada, s’è scoperto come i giovani avessero già portato furori dall’abitazione due televisori, altri piccoli elettrodomestici e una ventina di bottiglie di liquori. La casa confinante con quella di Podo, come detto era disabitata perché la proprietaria era defunta circa due mesi prima. La refurtiva è stata restituita ai figli della donna, legittimi eredi.
 
I due giovani, che erano a piedi, sono stati poi condotti presso le rispettive case, agli arresti domiciliari, su disposizione del pm di turno, Carmen Ruggiero



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