Tentata concussione: condanna a 8 anni per due funzionari di Equitalia

Il collegio della prima sezione penale ha condannato il 72enne Luigi Marzano di Parabita, agente di riscossione, nella veste di amministratore delegato di Equitalia Lecce spa, e Maurizio Garrisi, 64enne di Lecce, in qualità di responsabile servizio produzione.

Avrebbero chiesto ad alcuni contribuenti, per conto di Equitalia, di versare somme non dovute e due  funzionari di Equitalia sono stati condannati. Il collegio della prima sezione penale – presieduto dalla dr.ssa Francesca Mariano – ha inflitto una pena di 8 anni per il 72enne Luigi Marzano, originario di Parabita, agente della riscossione nella veste di amministratore delegato di Equitalia Lecce spa, e Maurizio Garrisi, 64enne di Lecce, in qualità di responsabile servizio produzione. Entrambi rispondono dell’accusa di tentata concussione e sono difesi dagli avvocati Gaetano Centonze e Stefano Maggio. Inoltre, il collegio ha disposto un risarcimento danni di 5mila euro per ciascuna parte civile, l'Interdizione perpetua dai pubblici uffici e lo scioglimento del rapporto di lavoro. Le vittime delle indebite richieste si sono costituite parte civile con gli avvocati Piero Coluccia, Amilcare Tana, Cinzia Vaglio, Giuliano Fina.

Il pubblico ministero Stefani Mininni – sostituito in udienza dalla dr.ssa Maria Rosaria Micucci – aveva invocato una condanna a 6 anni ciascuno. Il difensore dei due imputati aveva invece chiesto l'assoluzione di entrambi. La società – secondo l’ipotesi accusatoria (inizialmente il reato contestato era tentata concussione, poi derubricato dal gup Giovanni Gallo in tentato abuso d’ufficio) – tramite i due imputati avrebbe chiesto ai contribuenti di versare somme più elevate rispetto a quelle dovute e di regolarizzare la propria "posizione". Il mancato pagamento avrebbe comportato una lunga serie di azioni legali e il fermo amministrativo dell'automobile.

Nel primo episodio contestato, risalente al 30 novembre 2009, il contribuente avrebbe dovuto versare la somma di circa 3mila euro per una presunta violazione del codice della strada. Nonostante vi fosse una sentenza passata in giudicato, la quale attestava come la somma non fosse dovuta e che l'agente ne era stato informato. In un secondo caso, la "vittima" avrebbe dovuto corrispondere la cifra di circa 5.660 euro, come tassa per i rifiuti solidi urbani. Gli investigatori, avrebbero però accertato come il Comune di Lecce, il 9 dicembre 2008, avesse comunicato ad Equitalia che era intervenuta una "conciliazione giudiziale" e quindi non si doveva procedere alla riscossione.

Nel terzo caso, infine, un altro contribuente avrebbe dovuto pagare 8.895 euro per un presunto mancato versamento dell’Irpef, nonostante la commissione tributaria provinciale avesse sospeso la cartella esattoriale.
 
A dare avvio alle indagini della GdF è stata la denuncia di alcune presunte vittime dei due funzionari.



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