Ai domiciliari telefona alle amiche di Stefania. Il fidanzato torna nuovamente in carcere

Giorgio Vitali era finito dietro le sbarre con l’accusa di tentato omicidio, e dopo poco più di ventiquattro era tornato di nuovo a casa, seppure in stato di arresto, su decisione del gip. Adesso, per il 30enne di Castrignano Del Capo si sono riaperte le porte del carcere.

Avrebbe telefonato alle amiche di Stefania per accertarsi delle sue condizioni di salute, contravvenendo agli obblighi disposti dal giudice. Giorgio Vitali torna in carcere, dopo che il gip Vincenzo Brancato ha firmato una nuova ordinanza di aggravamento della misura cautelare.

Già nella serata di ieri, alcune persone “vicine” a Stefania De Marco avevano segnalato ai carabinieri della Compagnia di Tricase, guidati dal Comandante Alessandro Riglietti, di aver ricevute alcune chiamate dal 30enne di Castrignano del Capo, tornato di nuovo a casa, seppure in stato di arresto, su decisione del gip. Sono state quindi sentite a sommarie informazioni ed in mattinata, i militari hanno segnalato la grave trasgressione di Vitali. A quel punto, è stato chiesto al gip di emettere una nuova ordinanza. Nel pomeriggio di oggi, quindi, i carabinieri hanno eseguito l’arresto e l’uomo è finito nuovamente dietro le sbarre.

Nelle scorse ore, occorre ricordare, la Procura aveva presentato immediatamente ricorso, dopo che il gip aveva concesso i domiciliari a Vitali, pur convalidando l’arresto (ritenendo le esigenze cautelari ugualmente garantite). Una decisione che ha indotto il pm Maria Rosaria Micucci e il Procuratore capo Leonardo Leone De Castris ad impugnare l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari.

Il grave episodio si è verificato domenica sera, intorno alle 23, in via Messapia, a Morciano di Leuca. Nonostante sia ancora in prognosi riservata, Stefania non sarebbe in pericolo di vita.

La prima ordinanza

Altri segni sul corpo che sollevano più di un interrogativo sulla dinamica del tentato omicidio di Stefania De Marco. Le prime indagini avrebbero rilevato, non solo le tracce di una serie di coltellate alle spalle che le hanno perforato un polmone. Anche un segno sul collo che fa sorgere l’inquietante ipotesi investigativa del tentativo di strangolamento. Il gip Vincenzo Brancato, nella prima ordinanza con cui ha convalidato l’arresto, fa cenno a tale dinamica che si sarebbe consumata nel bagno della casa dei nonni paterni della studentessa di Tricase.

Invece, la difesa di Vitali ritiene che i fatti siano andati diversamente. Il fidanzato di Stefania, in preda ad un raptus di gelosia, avrebbe aggredito la ragazza alle spalle ferendola con un coltello. Durante la colluttazione, l’avrebbe afferrata per il collo, per poi lasciarla immediatamente. Dunque, non vi sarebbe stato alcun tentativo di strangolarla.



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