Presunta truffa all’Inps, “architettata” da commercialista: tre patteggiamenti

Secondo il giudice, emerge le responsabilità degli imputati, ma nello stesso tempo, la pena si ritiene congrua per la loro incensuratessa e perché hanno tutti ammesso le proprie responsabilità.

Patteggiano la pena, tre lavoratori coinvolti nella presunta truffa ai danni dell’INPS che ha coinvolto anche un commercialista ed alcune aziende di Ugento. Il gup Edoardo D’Ambrosio ha condannato a: 1 anno, una 45enne di un paese limitrofo, accordando le attenuanti generiche e la sospensione della pena. Invece, un 36enne ed un 30enne del posto, hanno patteggiato ad 1 anno e 4 mesi ( pena sospesa). Rispondevano del reato di truffa in concorso. Secondo il giudice, emerge le responsabilità degli imputati, ma nello stesso tempo, la pena si ritiene congrua per la loro incensuratessa e perché hanno tutti ammesso le proprie responsabilità.
Il gup ha accolto l’istanza della difesa che aveva “concordato” la pena con il pm Valeria Farina Valaori. Sono assititi dagli avvocati Silvio Caroli e Giancarlo Sparascio.

L’inchiesta

L’intensa attività investigativa è stata condotta dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Casarano. Sette in totale il numero di imprese finite sotto la lente di ingrandimento (tra cui un autolavaggio, un’impresa edile e una lavanderia industriale) ed un nome, quello di un noto commercialista ugentino, sospettato di aver architettato una vera e propria truffa nei confronti dell’Inps finalizzata all’ottenimento di indebite indennità di disoccupazione. Il professionista, nel dettaglio, avrebbe corrisposto i compensi ai propri dipendenti mediante le indennità di sostegno provenienti da fittizie assunzioni presso alcune aziende di cui deteneva la contabilibiltà, del tutto ignare di quanto stesse succedendo.

Alcuni di essi, erano dei collaboratori di studio del commercialista, ma anche disoccupati e persone vicine alla pensione. Inoltre, sarebbe emerso un elevato numero di donne, falsamente impiegate.

Decisive sono state le testimonianze degli stessi lavoratori che, una volta compresa la gravità della situazione hanno svuotato il sacco, indicando nel professionista l’unico e solo ideatore della truffa.

Al termine dell’operazione, sono stata accertate 70 fittizie assunzioni per una truffa del valore di oltre mezzo milione di euro.
Successivamente, il pm ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
Riguardo la maggior parte degli imputati, nelle prossime settimane, si terrà l’udienza preliminare dinanzi al gup Edoardo D’Ambrosio.