Un neonato tra i 45 migranti rintracciati nella notte. Nuovo sbarco in Salento

Nuovo sbarco nel Salento, questa volta sono circa 50 i migranti di diverse nazionalità rintracciati tra Otranto e Porto Badisco. Uomini, donne e bambini che sono stati condotti presso il centro di accoglienza il ‘Don Tonino Bello’ per le procedure di identificazione.

Migranti che si aggiungono ad altri migranti. Quasi cinquanta sono stati rintracciati, nella notte, tra Otranto e Porto Badisco. 45 uomini, donne e bambini di diverse nazionalità che sono stati ‘notati’ all’altezza della nota località ‘Orte’ mentre camminavano in strada, probabilmente con l’intento di raggiungere il centro abitato. È lì, infatti, che sono stati rintracciati dagli uomini della Polizia e dalla Guardia di Finanza.
  
Stanno tutti bene, a parte qualche lieve escoriazione dovuta al fatto che sono stati ‘abbandonati’ sugli scogli. Tra loro anche un neonato, che fortunatamente sembra non aver risentito delle conseguenze della lunga traversata.  Ora, come prassi vuole, sono stati condotti al centro di prima accoglienza ‘Don Tonino Bello’ della Città dei Martiri, dove saranno effettuate nelle prossime ore le procedure di identificazione. Si passerà, poi, agli interrogatori per tentare di capire da dove sono partiti, quanto tempo hanno passato in barca e soprattutto la tariffa pagata per raggiungere le coste del Salento.
  
L’imbarcazione usata per il “viaggio della speranza” (una barca a vela) è stata pizzicata mentre tentava a luci spente di lasciare le acque territoriali da una motovedetta della Guardia Costiera che ha immediatamente attivato le ricerche in mare con l’aiuto degli elicotteri del Reparto Operativo Aeronavale di Bari. Con loro anche i velivoli del Gruppo Aeronavale di Taranto, coordinatore anche dei mezzi che l’Agenzia Frontex ha schierato in Puglia per la missione “Triton 2016”.
  
Gli scafisti, tre di nazionalità georgiana, sarebbero così finiti nelle mani del pool anti-immigrazione che valuterà la loro posizione. Sarà compito loro ricostruire la completa dinamica dei fatti ed accertare la presenza di eventuali altri responsabili connessi al traffico di esseri umani. Le modalità di trasporto e la nazionalità degli scafisti lasciano pensare ad una partenza direttamente dalle coste della Turchia.
  
Lo sbarco di oggi si aggiunge a quello avvenuto soltanto qualche giorno fa sempre nella stessa zona. In quell’occasione furono circa una ventina i “disperati” trovati a pochi passi dall’approdo di Enea.
 



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