Violenza sulle donne, i dati 2015 della Polizia leccese: fenomeno in aumento

Quasi sempre, risulta il marito o l’ex che non si rassegna alla fine di una relazione la causa principale della violenza sulle donne. Stando ai dati indicativi della Questura leccese, nel 2015 si registra un aumento dei casi rispetto all’anno precedente.

La giornata odierna, dedicata alla battaglia contro la violenza sulle donne, è l’occasione giusta per stilare un breve bilancio dell’attività posta in essere dalla Questura di Lecce sul fronte della prevenzione e repressione di questo reato, purtroppo ancora molto diffuso. La Squadra Mobile infatti, attraverso una Sezione dedicata proprio ai reati contro la persona – ovvero la Divisione Anticrimine delegata alla trattazione delle pratiche inerenti l’ammonimento e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – gestisce speciali interventi sia nelle situazioni che richiedono l’invio di una volante, sia attraverso l’ufficio denunce. 

Le statistiche che, in linea di massima, forniscono solo un valore indicativo. Ciò deriva dal fatto che non sempre le donne siano disposte a denunciare. O comunque lo fanno dopo un percorso molto sofferto, in quanto quasi sempre l’autore del reato è il marito, il compagno o l’ex che non si rassegna all’interruzione della relazione. Dati che fanno registrare un incremento di casi nel 2015 (come peraltro anticipato, due giorni fa, dalla presidente del Centro Antiviolenza "Renata Fonte", Maria Luisa Toto, durante un'apposita conferenza stampa. Nel 2014 le persone denunciate per stalking sono state 13 e quelle arrestate 2; mentre invece nel 2015 vi sono stati 3 denunciati e 5 arrestati. per violenza sessuale vi sono stati 4 denunciati ed un arrestato nel 2014 e un denunciato e 8 arrestati nel 2015.

Sul fronte della prevenzione, gli strumenti legislativi, recentemente affinati e  potenziati, prevedono l’istituto dell’ammonimento e della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona che viene minacciata e che subisce atti persecutori.

In quest’ambito, la Divisione Anticrimine, diretta dal I Dirigente D.ssa Sandra Meo, ha proposto, di concerto con la Squadra mobile, l’emissione di ben 10 ordinanze di divieto di avvicinamento alla persona offesa nel 2014 e 6 nel 2015



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