​Non si può restare in silenzio davanti alla tragedia di Aleppo, le scuole scendono in piazza contro il martirio

La scuola non può restare in silenzio di fronte alla guerra in Siria, per questo tutti gli alunni dell’istituto De Marco-Valzani e delle altre scuole che hanno aderito grazie al tam tam sui social hanno esibito in un corteo i cartelloni con i loro pensieri contro la guerra.

Aylan, il bambino con la sua maglietta rossa e i pantaloncini blu, ritrovato senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum e il piccolo Omran, scampato alla morte che non ha risparmiato il fratellino, seduto con lo sguardo perso nel vuoto e la faccia ricoperta di sangue all'interno di un’ambulanza sono diventati il simbolo dell’orrore. Sono soprattutto i civili a pagare per la guerra che si sta combattendo in Siria, per i bombardamenti che stanno radendo al suolo intere città, per i raid che stanno distruggendo tutto quello che capita a tiro che siano scuole o case. Tra i dati che vengono diffusi per dare un’immagine più precisa di un conflitto, quello che pesa di più è il numero delle vittime, decine di migliaia, che cresce giorno dopo giorno. Un terzo di loro non aveva ancora compiuto i 10 anni. Molti scrivono che ad Aleppo, dove si è consumata una strage senza precedenti, «è finito il mondo». Forse è così, ma di fronte a certe immagini, certe scene, certi drammi non bisogna rimanere inermi, non bisogna sentirsi ‘appagati’ soltanto indignandosi ma è necessario muoversi, fare qualcosa.
  
È quello che hanno fatto al “De Marco-Valzani” che ha deciso di non restare in silenzio di fronte a certi fatti. Tutti gli alunni, nei giorni scorsi, sono stati impegnati a trasformare i pensieri in parole, le idee in disegni, le speranze in colori. Cartelloni, striscioni e manifesti contro la guerra che sono stati portati in corteo questa mattina, un lungo serpente di persone che si è snodato nelle principali strade di San Pietro Vernotico. “Il mondo non sarà distrutto da quelli che faranno il male, ma da chi li guarda senza fare niente” recitava una delle locandine degli studenti con una delle frasi più celebri di Albert Einstein. La manifestazione si è conclusa con un flash-mob.
  
L'iniziativa, di cui il De Marco-Valzani di San Pietro Vernotico è capofila è stata adottata anche da altre scuole in altre regioni italiane grazie ad un appassionato tam tam sui social network.



In questo articolo: