In migliaia dal Salento a Modena per il mitico Vasco. Dopo il concerto, qualche disagio

Uno strepitoso Vasco Rossi ha raccolto intorno a sè, nella sua città, Modena, i fans arrivati da tutta Italia per il mega-concerto che suggella una carriera costellata di eccessi e successi.. A fine concerto, alcuni fans salentini raccontano di qualche disagio.

Un evento straordinario, il grande concerto di Vasco Rossi a Modena di ieri sera. Le 220mila persone che avevano comprato il biglietto per ‘Modena Park’ hanno assistito ad uno spettacolo memorabile, a detta di qualche fan, addirittura ‘epico’. Le canzoni più famose, il rapporto molto intenso con il pubblico e una grossa partecipazione dei musicisti storici della sua band.  Gli ingredienti perfetti per una notte magica.

 Con 220 mila spettatori  e un palco lungo 150 metri e alto 26, il concerto di Vasco Rossi vuole diventare il più grande evento di sempre di un singolo artista con pubblico pagante. Il concerto è stato aperto alle 21 da Vasco con il suo pezzo ‘Colpa d’Alfredo’ e si è chiuso a mezzanotte e mezza con una canzone che è stata la colonna sonora degli anni ’80, ‘Albachiara’, due dei pezzi più vecchi e amati del repertorio dal vivo di Vasco Rossi.

Albachiara’, un titolo finale quanto mai premonitore. Già, perché dopo la fine del concerto epocale di Vasco, per i suoi fans che avevano scelto il treno per raggiungere la capitale del rock italiano, si è fatta alba prima di poter accedere alla stazione di Modena. "Un incubo" a detta di più  di qualcuno.

Dall’una di questa notte, in coda fino alle cinque del mattino per riuscire a prendere un treno. In prenda a crisi di panico moltissima gente che si è vista costretta in un unico varco creato dai cordoni della polizia e dalle transenne. Bloccati gli altri accessi alla stazione, le migliaia di persone, tra cui tantissimi bambini, sono stati fatti defluire verso l’unico accesso realizzato.

Praticamente un imbuto’ ha dichiarato Davide, giovanissimo salentino con una passione smisurata per il suo idolo Vasco. Una passione che è emblematica e che ha consentito a questo grande artista di riunire nel mega-concerto di ieri, i ventenni degli anni ’80 e quelli di oggi. La sua grandezza, se vogliamo, sta proprio in questa sua forza intramontabile con la quale ha traghettato migliaia di giovani da un secolo all’altro, senza patire il peso degli anni che trascorrevano e i gusti musicali che cambiavano.

Davide lo incontriamo in un  bar della stazione di Bologna, sfinito per le ore trascorse ammassato questa notte in attesa di raggiungere la stazione. “Siamo arrivati in treno da tutta Italia, e con il treno dovevamo rientrare. Ma è stato terribile, accalcati per ore, al freddo della notte, in attesa di poter entrare in stazione a Modena”.

Un concerto organizzato alla perfezione e tutto è andato benissimo, i disagi sono arrivati per chi doveva riprendere il treno.
“Abbiamo avuto molta paura, ci sentivamo come topi in trappola, non potevamo andare avanti e nemmeno tornare indietro. Le forze dell’ordine facevano accedere alla stazione 600 persone ogni 15 minuti. Ma lì, a prendere il convoglio  eravamo forse in 100mila” aggiunge Davide, ancora visibilmente scosso. Eppure, va detto che il sistema di sicurezza si è reso necessario, vista la portata dell'evento e le migliaia di persone attese. C' è chi sottolinea che se non ci fossero stati i varchi supersorvegliati, chiunque avrebbe potuto accedere in stazione creando un caos ben peggiore. Il sistema di sicurezza ha funzionato bene, poichè soltanto a treno pronto si permetteva agli utenti di accedere agli spazi utili per salirvi.

Eppure, la paura è stata tanta per Davide e i suoi amici, ma il suo sguardo si illumina quando gli chiediamo  del concerto.  "Ancora non ci credo, è stata un'esperienza bellissima, unica e irripetibile".

E come dargli torto? La forza della musica di Vasco Rossi ha dell'immortale e aver potuto cantare a squarciagola le sue canzoni in questa notte magica resterà tra i ricordi belli di una vita. Nonostante tutto.
 
di Tiziana Protopapa



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