L’amore ‘sacro e profano’ nelle opere di Guttuso: esposizione al Castello di Otranto

Cinquantacinque le opere del pittore siciliano Guttuso in esposizione a Otranto fino all’8 gennaio 2017. Protagonista indiscussa della mostra, la figura femminile che racconta l’amore profano per l’amante Marta Marzotto e quello sacro per l’adorata moglie Mimise.

Otranto affida a Renato Guttuso l’ouverture dell’Alba dei Popoli 2016. Dal 26 novembre e fino all’8 gennaio 2017 nel suo contenitore più bello, il Castello Aragonese, la città dei Martiri ospiterà una mostra personale dell’artista, punto di riferimento per il neorealismo italiano del secondo novecento. La mostra realizzata con il patrocinio del Comune di Otranto e della Regione Puglia è stata inaugurata dal sindaco Luciano Cariddi che ha presentato l’evento durante un incontro nell’affollata Sala Triangolare, alla presenza del curatore della mostra Giuseppe Benvenuto, del critico Gianfranco Terzo, delle autorità locali e dei numerosi estimatori del pittore siciliano.

Passione e contraddizione sono il fil rouge delle 55 opere selezionate tra dipinti ad olio su tela, litografie e tecniche miste che tracciano il profilo di Guttuso e raccontano del cambiamento sociale di cui il Maestro è stato interprete e poeta. Un percorso pittorico e introspettivo di Renato Guttuso, esaltato dalla rarità e dalla ricchezza tematica visibile nella ricercatezza delle nature morte, nella bellezza dei ritratti dei luoghi della quotidianità e nelle splendide figure femminili che, dalla seconda metà degli anni Sessanta, divennero dominanti nella pittura come nella vita privata del pittore.
L’esposizione nel Castello che, maestoso, accoglie le opere di Guttuso, è un’importante opportunità offerta a tutti quei turisti che sceglieranno Otranto per trascorrervi le feste più belle dell’anno.
Abbiamo incontrato il sindaco Luciano Cariddi al quale abbiamo rivolto alcune domande.

Sindaco, dopo il successo raggiunto con i 65mila visitatori della splendida mostra fotografica di McCurry, qual è l’obiettivo che Lei e la sua amministrazione intendete raggiungere con questa nuova iniziativa?

"Il nostro impegno, in questi anni, è stato sicuramente quello di puntare sulla Cultura e la mostra di Steve McCurry è stata una bella scommessa vinta. Questa interessantissima mostra su Renato Guttuso rappresenta una nuova scommessa per noi. L’evento “L’Alba dei Popoli”, che prende il via con l’inaugurazione di questa mostra monografica, è diventato un contenitore culturale d’eccellenza ed è ormai  un appuntamento  imperdibile sia per i nostri concittadini che per i tanti turisti che ci scelgono per le loro vacanze di Natale. Centrare la tanto invocata destagionalizzazione dei flussi turistici, potrebbe non essere più un’utopia per il nostro territorio".

L’Alba dei Popoli, non solo per traghettare la nostra cultura verso altri paesi del Mediterraneo ma anche per accogliere cultura. Renato Guttuso rappresenta il punto d’incontro di queste due anime?

"Certamente sì. Le opere, la storia e la vita di Guttuso raccontano molto di una mediterraneità forte, sentita e rappresentata. Tantissimi, del resto, quegli spaccati di società meridionale che il Maestro ha raffigurato nei suoi quadri".

Otranto, un faro per la cultura?

"Noi crediamo che sia fondamentale produrre progetti di elevata qualità artistica affinché Otranto e tutto il suo  territorio siano sempre più legati alle valenze culturali ancorché storiche. Lo stesso Castello, di cui sono visitabili in un percorso suggestivo, i sotterranei, propone nelle sale dedicate ai Luoghi della Preistoria, l’allestimento relativo alla Grotta dei Cervi. Siamo anche orgogliosi di annunciare la fine dei lavori di recupero e restauro che consegneranno agli otrantini e ai turisti, un altro simbolo della città, la famosissima Torre Matta".

Otranto, con la mostra dedicata a Renato Guttuso, offre una splendida opportunità di crescita. Non approfittarne sarebbe una vera follia.

di Tiziana Protopapa



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