Le opere di Cesare Berlingeri in mostra a Lecce, oggi il taglio del nastro

Il capoluogo dedica due incontri a Cesare Berlingeri: la presentazione del libro “Monografia di opere scelte, 1968-2018” a cura di Maurizio Vanni e Tommaso Trini, Prearo Editore e la mostra monografica “Il silenzio della materia”.

Chiacchierare con Cesare Berlingeri annulla il tempo della storia: in lui convivono i ricordi romani della Scuola di Piazza del Popolo, di Fontana e del pop italiano, unitamente alle scatole prospettiche di Piero della Francesca, Raffaello e Michelangelo, alla pari con le citazioni critiche di Baudelaire e i tagli di Fontana ei grafismi di Tapies, artista a lui tanto caro.

Berlingeri è un uomo colto, di quella sedimentazione del sapere che è incontro reale con le origini e la tradizione classica. Sovrapposizioni sedimentate, piegature rituali, nascondono il mistero che alberga nel sacro, e il monocromo esplora le qualità empatiche del colore puro, tra strati di sensibilità affiorante. Classe 1948, calabrese, Cesare Berlingeri inizia a dipingere giovanissimo. Nel ‘68 intraprende una serie di viaggi in Europa dove si confronta con la cultura contemporanea. A Roma, negli anni ’70, lavora per il teatro e per la televisione come scenografo e costumista. Nel ’75 si tiene la sua prima personale a Firenze presso la galleria AxA, nel ’78, invece, la sua prima personale romana alla galleria Soligo. Nel ’86 è invitato alla XI Quadriennale. I dipinti piegati sono presentati al pubblico nel ’90, dopo l’incontro con Trini, nella personale Opere recenti. In questi anni numerose sono le personali e le collettive nelle quali è esposto il suo nuovo lavoro. Tommaso Trini, ne cura un’importante monografia edita da Skira nel 2003.

Nel 2003 espone alla Mole Vanvitelliana di Ancona; nello stesso anno è invitato dal Comune di Padova per una personale presso le scuderie di Palazzo Moroni. Nel 2005 la Calabria si fa promotrice di due significative mostre. La prima presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria con una ricca retrospettiva, La pittura piegata. Per la sala della torre realizza Deposito di stelle, un’installazione composta da grandi piegature blu, accatastate su delle pedane di legno, per la quale V. Baradel scrive: “[…] la sua luce blu si fa colore solido ripiegandosi nello scrigno della tela. […] L’alto e il basso si affratellano quando le stelle scendono nel punto più basso”.

La seconda grande personale in Calabria è l’antologica Materia 1975 – 2005, a cura di Philippe Daverio, presso il Complesso Monumentale S. Giovanni, a Catanzaro. Nel 2006 presenta nuovi lavori: i Corpi, questo il titolo della personale che tiene al MUDIMAdrie di Anversa, sono corpi d’aria rivestiti da una superficie levigata. Nel 2007 una mostra itinerante, formata da circa 200 opere, documenta il percorso dell’artista fin dagli anni Sessanta, presso il MAC Museo de Goiania, il MAM Museo de Arte Moderna de Salvador de Bahia ed il MAM Museo de Arte Moderna di Rio de Janeiro. Tra il 2008 e il 2012 le sue opere sono esposte in numerose gallerie e istituzioni italiane tra cui: Università della Calabria, CAMS, Centro Arti Musica e Spettacolo, alla 11th International Cairo Biennale e presso Anniart 798 Factory, Pechino, Studio Lattuada, Milano. Nel 2012 la Fondazione Rocco Guglielmo, la Fondazione Rotella e la VecchiatoArtGalleries organizzano a Catanzaro, presso la Casa della memoria e la chiesa di Sant’Omobono, un’esposizione dal titolo Ghiacci ed ombre. “[…] L’installazione dei Ventinove avvolti con ombra nell’azzurro […] e Primordiale […] sono due stazioni che avvicinano ulteriormente il nodo cruciale, rappresentato dalla presenza dell’umano in ogni forma visibile che ci circonda. […] (M. Meneguzzo, curatore della mostra).

opera-berlingieri
L’opera di Berlingieri “Oltremare Stellato”

Alla fine dell’anno si ha la personale “Andar per stelle” all’interno della rassegna RAM, presso il Centro culturale Alinate San Gaetano di Padova a cura di L. Beatrice,dove per un’installazione collabora con il musicista giapponese KK Null (KazuyukiKishino). Tra il 2013 ed il 2015 partecipa a prestigiose collettive come Il libro: d’arte e d’artista organizzata dall’Istituto italiano di cultura presso il BeitHa’ir, Museo di Cultura Urbana di Tel Aviv-Giaffa e curato da C. Siniscalco; Artisti nello spazio da Lucio Fontana ad oggi: una storia dell’arte ambientale italiana a cura di M. Meneguzzo, B. Di Marino e A. La Porta presso il San Giovanni di Catanzaro e Rigorismo presso Istituto Italiano di Cultura di New York con la collaborazione della Galleria Arte Centro Lattuada. Nel 2014, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza, viene organizzata un’importante personale dal titolo Compenetrazione che vede l’artista progettare le sue installazioni in rapporto con le opere di alcuni maestri del Seicento. Nel 2017 ha esposto a maggio a Miami alla Valli Art Gallery e all’Istituto di Cultura Italiana mentre a giugno all’Università di Miami.

La Galleria Ar&Co di Lecce dedica due incontri a Cesare Berlingeri: la presentazione del libro “Monografia di opere scelte, 1968-2018” a cura di Maurizio Vanni e Tommaso Trini, Prearo Editore e la mostra monografica “Il silenzio della materia” a cura di Maria Agostinacchio. La presenza dell’artista è occasione di approfondimento, di dialogo e interconnessione con le ragioni più profonde del suo fare arte.

Così Berlingeri, spiega il proprio concetto: “Ciò che è dipinto in queste opere è il passaggio delle immagini pensate, vale a dire l’entrata nell’occultamento, il ritorno alle ombre, all’oscurità. Nei miei dipinti piegati, costituiti da più superfici sovrapposte, la superficie esterna è la prima immagine che nasconde totalmente o parzialmente le altre. La loro è una struttura dalle facce infinite. In tale struttura è il tempo stesso, imprigionato nello spazio, a creare la distanza. La luce mette in discussione la forma e le consente di emergere attraverso il dialogo con l’ombra, creando il mistero del non visto proprio per la sua tridimensionale fisicità.” (2003).

Così la curatrice “Il Concettuale di Cesare Berlingeri non risiede nell’astrazione della ragione, ma nella familiarità del quotidiano. La poetica della piegatura, plasmata dalla gestualità della consuetudine, disvela lentamente allo spettatore un universo segreto, che trae profondità dalla stessa ritualità esplicita. Colore e forma integrano le categorie estetiche della plasticità e della bidimensionalità arrecando una rassicurante liricità allo spettatore”

La mostra è allestita presso la Galleria Art&Co di Lecce in via 47 Reggimento Fanteria, ed è visitabile dal 24 maggio al 7 luglio 2018, (ore 10 alle 13 e 16 alle 20 dal lunedì al sabato).



In questo articolo: