Rinasce il Teatro Apollo: Lecce fa festa con il Presidente Mattarella. Perrone: ‘sarà il teatro di tutti’

Alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, Lecce riabbraccia il Teatro Apollo. A dare il via allo spettacolo un emozionato Paolo Perrone che pensa già alla prossima gestione del teatro. Grande la festa.

Sipario alzato e buona la prima. Il Teatro Apollo è tornato a splendere e per la città di Lecce è stata un’autentica festa. Dopo trent’anni di silenzio assordante (ben dieci di restauro), l’arena teatrale di via Trinchese ha riaperto i battenti all’insegna, naturalmente, della recitazione e dell’opera.
 
Sono le 18.00 quando rintoccano i primi strumenti e spontaneo si leva l’applauso: c’era curiosità, attesa, ma anche tanta, tantissima, emozione soprattutto per quei leccesi che conservano antichi ricordi di colpo riemersi.
 
L’attesa era tutta per il Capo dello Stato Sergio Mattarella che, dopo aver incontrato una rappresentanza accademica dell’Università del Salento e al termine di un breve giro nel cuore del capoluogo barocco, è giunto ai piedi del Teatro Apollo sorridente, accolto dal Sindaco Paolo Perrone e da tutta l’Amministrazione Comunale. Presente anche il Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano.
 
Accomodatosi in prima fila è iniziato lo spettacolo. Sotto la direzione artistica di Katia Ricciarelli, sono state le note dell'Inno d'Italia le prime a risuonare nel nuovo Apollo, seguite da quelle della IX Sinfonia di Beethoven, quello l'Inno alla Gioia adottato dai popoli d'Europa.
 
Un emozionato Paolo Perrone ha dato ufficialmente il via alla nuova avventura: "ringrazio il Presidente Mattarella, il Ministro Franceschini, le Autorità presenti e tutti i miei concittadini che hanno riempito questo momento inaugurale di emozioni e non solo", ha commentato dal palco il Primo Cittadino.
 
"In questo progetto ci abbiamo creduto fino in fondo, da ben dieci anni: sono stati anni intensi, i più belli della mia vita – ha detto ancora Perrone che ha passato in rassegna i suoi anni di governo al timone di Palazzo Carafa. Abbiamo fatto diventare Lecce capitale dell'accoglienza e da questa sera la cultura torna nuovamente al centro. Da qui – prosegue – hanno iniziato la loro straordinaria carriera tanti artisti: ne nomino uno. Tito Schipa, l'usignolo di Lecce, arrivato nei più grandi Teatri del mondo".
 
"Oggi segnamo un nuovo punto di inizio: e allora mi rivolgo agli artisti salentini che hanno deciso di rimanere nella nostra terra, perché questo contenitore deve essere il fiore all'occhiello della nostra cultura. Per il futuro stiamo già pensando a una Fondazione capace di gestire al meglio il Teatro Apollo, aprendo anche a quei privati che vogliono scommettere sulla cultura"
 
"Di una cosa però sono certo: l'Apollo ha un valore inestimabile, e sarà il Teatro di tutti. Chiunque arriverà dopo di noi si troverà tra le mani un gioiello, da gestire lontano dai condizionamenti della politica. Penso allora alla Fondazione Ico-Tito Schipa, che rischia di scomparire ma che deve trovare qui la sua casa. Io – ha concluso Paolo Perrone – sarò sempre in prima linea per questo teatro, ovunque la mia storia politica mi porterà".
 
Poi spazio alla musica: Ouverture di Rossini, la Traviata e il Nabucco di Verdi, la Cavalleria Rusticana di Mascagni. Gli applausi, le ovazioni, fino al 'Va Pensiero' e alla gioiosa 'Libiamo ne' lieti calici', brindisi bene augurante al termine della serata.
 
 
E poi la grande apologia della storia del Teatro, letta e firmata da Giancarlo Giannini, capace di colpire tutti al cuore e che si è cimentato anche in una appassionata lettura del ‘Riccardo II’ di Shakespeare.
 
L’Orchestra di Puglia e Basilicata diretta dal maestro Gianluigi Gelmetti ha raccolto applausi e consensi, apprezzatissimi il Soprano Cinzia Forte e il Tenore Marco Ciaponi. Peccato non aver pensato a omaggiare Carmelo Bene, al quale si era persino pensato di intitolare il Teatro, ma questa sera riposto nel dimenticatoio.
 
Al netto di ogni polemica, però, resta la riapertura di uno dei contenitori culturali più noti del Sud d’Italia e per questo la presenza del Presidente della Repubblica e del Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini significano tanto per un territorio che vanta tradizioni artistiche tra le più nobili.
 
All’esterno del Teatro, poi, si sono assiepati i cittadini, gli artisti, i curiosi, che hanno organizzato la ‘parainaugurazione’: per giorni hanno chiesto l’allestimento di un maxi-schermo per poter godere in diretta dello spettacolo d’apertura, insieme a tutti coloro che non sono riusciti ad accedere al teatro, vuoi per motivi di tempo, vuoi per il costo dei biglietti (si andava dai 20 agli 80 euro, ndr). Si sono assiepati lì, tenuti a “distanza di sicurezza”, per provare a dare un senso diverso a una serata che – a loro detta – era riservata solo a pochi e non a tutti i leccesi. Prima di loro sono stati alcuni lavoratori della B.a.t. e della SS.275 a voler incontrare Mattarella per ricevere un messaggio di speranza per il loro lavoro.
 
Alle 19.30 i titoli di coda sulla serata. Dopo il taglio del nastro, il Teatro Apollo riaprirà i suoi portoni già nel corso del fine settimana, gratuitamente, a tutti i cittadini che si sono prenotati per scoprirlo da vicino. Poi toccherà mantenerlo in vita, affidando la sua gestione a qualcuno in grado di onorare il suo glorioso nome. Ma di questo se ne riparlerà a breve.



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