Una notte stellata per la prima serata di OFFF, l’Otranto Film Fund Festival

Si è inaugurata nella serata di ieri nella ‘Città dei Martiri’, l’edizione 2017 della rassegna cinematografica. Nello splendido scenario dei fossati del castello è andato in scena un connubio di cinema e musica.

É stata la magia del Castello di Otranto a fare da cornice a cinema e musica, in quella che è stata la prima delle cinque serate di OFFF, festival unico in Italia, dedicato alle opere realizzate con il supporto dei film fund. Un’atmosfera quasi surreale quella che aleggiava nel Fossato del Castello a conferma dell’ottima scelta della location. Un cielo stellato incorniciava i bastioni regalando a questa nona edizione dell’Otranto Film Fund Festival, un fascino speciale.
 
Dopo i saluti del direttore artistico, Maria Teresa Cavina, che hanno introdotto la serata, è stato il Sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, a salire sul palco e a ribadire come questa manifestazione, che caratterizza la fine dell’estate otrantina, sia un’occasione per poter conoscere attraverso il cinema, i territori e le diverse culture rappresentate nelle opere in rassegna. Del resto, come ha precisato anche Chiara Coppola, Consigliere di Amministrazione di Apulia Film Commision, OFFF è il “luogo d’incontro delle produzioni cinematografiche che promuovono le specificità della macro-regione Adriatico-Ionico-Balcanica attraverso la settima arte”. Dunque, cinque giornate alla scoperta del cinema migliore di quest’area, giornate ricche di proiezioni, dibattiti e masterclass aperte a tutti.
 
Sulle note del Preludio della Carmen di Bizet, si è aperto il concerto inaugurale dell’Orchestra Sinfonica di Lecce e Salento, diretta dal Maestro Eliseo Castrignanò. “Deborah’s theme” di Ennio Morricone, la prima delle colonne sonore più famose eseguite per l’occasione, accanto ad altri capolavori firmati Nino Rota, Nicola Piovani e Hans Zimmer.
 
Due le giurie che assegneranno il Faro d’Oro e il Faro d’Argento ai cortometraggi d’animazione e ai lungometraggi in gara. I primi saranno votati dal pubblico mentre per i lungometraggi sarà la giuria composta da Maricla Affatato, Emilie Deleuze, Barbara Melega, Enzo d’Alò e Salvatore De Mola a scegliere i vincitori.
 
Dopo il concerto è stata la volta della presentazione di 4 minuti del primo corto d’animazione in gara, “Ossa” di Dario Imbrogno, che vede il mondo come un palcoscenico di un teatro sul quale una danzatrice diventa consapevole della propria esistenza. La sua danza destrutturata nel tempo e nello spazio, mostra i meccanismi che tirano i fili.
 
Il via alle proiezioni dei lungometraggi in gara l’ha dato Valentina Pedicini con il suo “Dove cadono le ombre”. Il film drammatico, presentato durante le “Giornate degli autori” all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ha saputo mettere in evidenza il tema, delicato e importante, di un piccolo genocidio che si è verificato tra il 1926 ed il 1974 causando 2000 vittime tra i bambini Jenisch nella Svizzera ordinata e benpensante. Una storia tragicamente vera che racconta il programma della Federazione Elvetica ideato per mettere fine al nomadismo eliminando gli Jenish, popolo originario del centro Europa, considerato la terza minoranza europea del popolo zingaro, attraverso lo sterminio scientifico.
 
Abbiamo incontrato Valentina Pedicini, documentarista affermata di origini brindisine.
 
Valentina, questo tuo primo lungometraggio racconta il dramma dei bambini e del popolo Jenish nella civilissima Svizzera. Come mai la scelta di un tema così duro?

Ho conosciuto questa storia attraverso la scrittrice e poetessa di origini Jenish, Mariella Mehr. La sua è la testimonianza vivente di un’infanzia stroncata dal pregiudizio. Dai suoi racconti da vittima di quell’assurdo programma di eugenetica realizzato dal Governo svizzero, ho tratto l’idea di tradurre in un film e non in documentario questa storia, con la speranza che un film di finzione potesse arrivare ad un pubblico maggiore e quindi far conoscere questa vicenda a più persone.
 
Cosa significa per te, presentare il tuo lungometraggio in questo festival?

Devo dire che torno a Otranto con molto piacere; già lo scorso anno ero stata presente nell’Otranto Film Fund Festival con un mio corto. Essere qui con questo film cela per me la speranza che sempre più gente si incuriosisca rispetto a questa vicenda e che si informi su questa brutta pagina di storia recente.



In questo articolo: