Contrasti con il proprio amministratore di condominio: come comportarsi se gli altri condòmini non fanno nulla

Leccenews24 ha chiesto all’avvocato Alessandro Gallucci, responsabile Aduc Immobili Lecce, cosa bisogna fare nel caso in cui si verifichino contrasti con il proprio amministratore di condominio. Il caso è stato sollevato da un lettore che ha scritto alla nostra redazione.

Che cosa bisogna fare se si ha la convinzione che l’amministratore del proprio condominio non stia operando in modo del tutto ortodosso o peggio ancora non corretto?
  
La prima cosa da fare è capire se la propria convinzione sia basata su dati certi oppure sia frutto di una sorta di condizionamento subculturale, al pari di quelli che ci portano a dire che i politici son tutti ladri, ecc. Nessun punto a proprio favore o contro sta nel fatto che gli altri condòmini ignorino i vostri dubbi: la correttezza dell’operato dell’amministratore dev’essere valutata in base alle carte, cioè alla documentazione condominiale, e non sull’appeal dei propri convincimenti.
  
È questo il ragionamento che viene fuori spontaneamente leggendo il caso di un lettore di Leccenews24.it che si è rivolto alla redazione: per questo signore l’amministratore del suo condominio non sta operando bene complice un gruppetto di condòmini che, supinamente (o comunque per interesse) gli danno manforte. La sindrome da accerchiamento in questi casi è ricorrente, ma le ragioni esposte nel caso meritano particolare attenzione.
  
Il lettore parla di appalti per lavori di manutenzione di grossa entità assegnati senza alcuna trasparenza, forse addirittura senza passare dall’assemblea, ipotesi che, salvo casi urgenti, non è percorribile. Non solo: in questo condominio anche la scelta del direttore dei lavori pare sia stata guidata da interessi particolari piuttosto che dalla intenzione di tutelare al meglio l’interesse comune.
  
Un quadro, quello descritto, indubbiamente preoccupante, ma rispetto al quale, come si diceva in principio, non si può dare una risposta se non valutando complessivamente e quindi anche documentalmente la condotta dell’amministratore.
  
Per farlo, la legge mette a disposizione dei cittadini utili strumenti. Bisogna, come si suole dire, armarsi di carta e penna e scrivere all’amministratore: è diritto di ogni condòmino di prendere visione e copia (a proprie spese) di tutta la documentazione riferibile al condominio. Verbali di assemblee, fatture, corrispondenza, ecc. ecc. ogni cosa è visionabile da chiunque (trai condòmini). Fatto ciò e quindi valutate le circostanze si possono ipotizzare delle azioni volte a eliminare eventuali profili di illegittimità o finanche a far rimuovere da un giudice l’amministratore non gradito e scorretto. In simili circostanze, cioè quando vi sono dubbi sulla gestione o anche solamente sui conteggi, in una prima fase, laddove non si sia riusciti a chiarire i propri dubbi prima dello svolgimento dell’assemblea il modo migliore per tutelare i propri diritti è quello di astenersi dal voto, riservandosi così automaticamente il diritto di contestare eventuali irregolarità.
  
Ed allora è questa l’unica vera risposta che è possibile dare al lettore ed a chi, come lui, si trova ad affrontare situazione poco trasparenti: prima di agire è necessario sapere che cosa non va sulla base di una valutazione ragionata dei fatti e dei documenti ad essi riferibili. Solamente in questo modo si può comprendere se è l’amministratore che sta operando lo stia facendo scorrettamente oppure se le proprie convinzione di partenza risultino errate.
  
di avv. Alessandro Gallucci, responsabile Aduc Immobili Lecce



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