Questa volta nessun colpo di scena: in Puglia a vincere è l’astensionismo

È appena iniziato lo scrutinio del voto per le Regionali 2015, ma ciò che sorprende è la grande tranquillità nei seggi, quasi il disinteresse popolare in quella che doveva essere la madre di tutte le elezioni. I cittadini hanno scelto di non votare.

A vincere in Puglia è stato soprattutto il partito dell’astensionismo, la politica non è riuscita a convincere i cittadini ad andare al voto e non solo per le vacanze nel ponte del 2 giugno (che non si sa in quanti hanno potuto fare). Probabilmente la causa deve essere certata in altre motivazioni ed in primis nell’incapacità dei partiti di attrarre l’attenzione degli elettori. Se per Emiliano non ha funzionato il traino delle scelte di governo per il centrodestra, invece, si è trattato di una frattura delle leadership e molti cittadini hanno preferito non essere coinvolti nella conta. Bisogna ancora verificare quanto i grillini abbiano mantenuto il loro feeling con l’elettorato.

Grandi assenti di questa tornata sono gli exit-pool vista l’inattendibilità dimostratasi nelle precedenti tornate. Bisognerà attendere le prime proiezioni per capire l’andamento del voto.

Eppure è giunto finalmente il tempo di raccogliere quello che si è seminato.  In politica, come nella vita, funziona così. Ancor più, quando la competizione elettorale che si gioca all’interno di una regione rischia di avere strascichi importanti anche fuori dai confini “locali”.  Già, perché quella andata in scena in Puglia, in questi lunghissimi mesi, non si può certo definire una campagna elettorale noiosa. E non solo per i mezzi di comunicazione che i sette candidati alla carica di Governatore hanno scelto di utilizzare per convincere gli elettori a rispondere alla chiamata alle urne in quest’ultima domenica di maggio.  

Il sole ha regalato una calda giornata dal sapore quasi estivo e non è stato facile convincere chi non ha fatto le valigie ed è partito alla volta bel altre destinazioni – complice anche il lungo ponte del due giugno – ad andare a votare. Il fantasma dell’astensionismo che alla fine si è manifestato in tutta la sua forte corporeità, è stato forse quello più temuto, soprattutto da chi ‘nella conta’ cercherà i numeri per dimostrare la sua forza. Voti che, almeno per ora, stando semplicemente confermando i pronostici. La notte è lunga, toccherà attendere le prime luci dell’alba per tirare le somme, per lasciare finalmente il posto ai commenti, per analizzare se si tratta di una vittoria schiacciante del centrosinistra oppure in che misura  si debba parlare di implosione del centrodestra che invece unito, forse, avrebbe potuto giocarsela.



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