​Triathlon Xterra, il grande cuore a volte non basta. In Svizzera il salentino Mauro Imbriani lotta contro tutto e tutti

Buona la prova in terra elvetica per l’atleta della Salento Triathlon. Sotto la pioggia e tra il fango, Mauro Imbriani ha concluso con un buon tempo la tappa del campionato europeo. “E’ stata dura – dice – ma mi ha arricchito molto in termini di esperienza. E sul mondiale…”.

Condizioni atmosferiche al limite della praticabilità, percorsi e sentieri proibitivi, ma alla fine al traguardo l’atleta salentino è arrivato eccome. Parliamo di Mauro Imbriani, punta di diamante della Salento Triathlon, i quale nei giorni scorsi ha partecipato alla tappa in Svizzera del circuito Xterra Europa, valida anche come campionato europeo di Cross triathlon. Si è trattata di una delle tappe più insidiose presenti in programma e che ha visto tutti i partecipati impegnati, come di consueto, nel difficile percorso a nuoto, in bici e poi di corsa.
 
In campo, quindi, i più forti: in palio c’era il titolo di campione d’Europa. Un obiettivo oggettivamente difficile da raggiugere per l’atleta salentino (in gara con la pettorina italiana, in rappresentanza di un’intera nazione), che però ha mostrato muscoli e grinta, concludendo il percorso al termine di una buona prestazione. ‘Si corre con i colori della nostra Italia’, aveva scritto Imbriani sul suo profilo Facebook appena giunto in Svizzera, in una location mozzafiato. “il paesaggio era stupendo – ci confessa Imbriani – nel cuore delle montagne svizzere, e poi il lago a 1000 metri di altitudine, intorno solo montagne e a poca distanza svettava imponente il monte Bianco”.

Insomma, uno stimolo in più durante l’ardo percorso, allietato dalla presenza di montagne, ruscelli e qualche mucca qua e là. Un vero e proprio Eden? Non proprio.
 
“I giorni precedenti alla gara hanno regnato stranamente il sole e le belle giornate – racconta il salentino ai microfoni di LecceNews24.it. Nei giri di ricognizione i percorsi risultavano veloci: il giro in bici prevedeva 36km di mountain bike e la corsa finale 10km di trail tra le montagne. La prima frazione era naturalmente il nuoto. Venerdì notte però un forte temporale si abbatte sul campo gara e da quel momento sono cambiate le cose. Sabato mattina mi sono svegliato all’alba, c'era il sole, ma non mi convinceva affatto. La gara, infatti, è scattata nel primo pomeriggio e appena partiti ha iniziato a piovere forte”.
 
Partenza in salita dunque, ma Mauro Imbriani non demorde: ‘nel nuoto sono uscito bene e sono rimasto molto contento della frazione. Poi ho preso la bici è già dalla prima salita sono iniziati i problemi: si faceva fatica a stare in sella, con una salita fino a 1100 metri già subito dopo il primo chilometro. Da lì è iniziata la prima discesa e vedevo le prime cadute: ho capito perciò che l'obiettivo era non perdere l'equilibrio e rimanere in bici il più possibile. I sentieri erano un fiume di fango, tanto fango”. Con qualche fatica Imbriani ha superato anche la prova in sella alla sua mountain bike.
 
“Ormai avevo subito un gap pesante sul gruppo di testa e sapevo che sarebbe stato difficile recuperarlo nell'ultima frazione di corsa. Io comunque ho corso molto bene in un ottimo tempo, considerando che la salita più lunga a piedi è stata una vera e propria arrampicata. Alla fine ho tagliato il traguardo felice di averla vissuta: una esperienza unica nel suo genere. In termini di classifica non ho fatto bene ma sicuramente ho guadagnato in termini di esperienza. Ero consapevole fin dall’inizio di avere un buono stato di forma, ma allo stesso tempo sapevo di prendere il via in una gara molto dura per via del territorio ben diverso da quello salentino”.
 
Sguardo verso il futuro. “Ora entrò il 30 giugno ho la possibilità di confermare la presenza al campionato del mondo a Maui, nelle Hawaii, dove partecipano solo 850 atleti, i più forti della specialità. La qualifica l'avevo conquistata il mese scorso in Grecia, al secondo anno che ci provavo. Certo, sarà dura partecipare: ci vuole un budget non indifferente (circa 3000mila euro, ndr). Chissà, magari ci sarà uno sponsor che vorrà credere in me: spero davvero di riuscire a realizzare un sogno”.



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