Lecce merita rispetto: la protesta continua al Via del Mare

Anche nel corso dell’importante partita Lecce-Benevento non sono mancati i continui riferimenti ai torti arbitrali subiti sabato scorso dalla squadra allenata da mister bollini. Il coro è unanime: rispetto per la squadra, per i tifosi e per la cittÃ

A passare dalla parte dello scemo del villaggio di quel carrozzone chiamato Lega Pro, il Lecce proprio non ci sta. E lo testimonia a chiare lettere con comportamenti consequenziali all’indomani della decisione del giudice sportivo che non solo ha preso per buona ogni parola scritta sul referto dal signor Lanza di Nichelino, ma ha addirittura rincarato la dose e gettato benzina sul fuoco, costringendo i giallorossi a scendere in campo in formazione rimaneggiata, rimaneggiatissima contro la vice del girone, il Benevento allenato da mister Fabio Brini. Solo ieri sera, il patron Savino Tesoro insieme a tutta la compagnia aveva deciso di manifestare il proprio dissenso chiedendo più rispetto per la città di Lecce e il calcio salentino. Una posizione espressa duramente durante una manifestazione spontanea organizzata in Piazza Mazzini, insieme ai tifosi dietro e sotto uno striscione che la diceva lunga: rispetto. I calciatori squalificati proprio da Lanza che sabato scorso aveva usato due pesi e due misure sventolando con troppa facilità e molta leggerezza ben quattro cartellini rossi all’indirizzo di Moscardelli, Lepore, Di Chiara e Mannini, hanno fatto quadrato intorno al loro presidente ritenendosi vittime di una ingiustizia palese e grossolana.
 
I giallorossi hanno certamente grandi colpe, sia nella sconfitta di Catanzaro che nell’andamento di una stagione più che deludente ma non si può negare che sono ancora in corsa per i play-off e che visto lo spessore tecnico della rosa è innegabile che possano ambire ad un posto per il campionato cadetto. Essere stati maltrattati da un arbitraggio sconsiderato falsa non solo la stagione del Lecce ma tutto il campionato.
 
Per questo a chiare lettere, proprio ieri, il bomber italo-belga si era lasciato andare affidando a Twitter tutta la sua rabbia e amarezza: «Rovinare il lavoro e sacrificio di un anno, aspettative di una città intera da una persona incompetente, arrogante e irrispettosa #vergogna»
 
Oggi,  a Via del Mare sugli spalti della tribuna est campeggiava uno striscione con lo stesso identico messaggio: Lecce merita rispetto.
 
Anche alcuni calciatori si sono fatti immortalare con un maxi volantino non a caso giallo rosso per chiedere il rispetto che ritengono di non aver ricevuto e chissà se questa ulteriore manifestazione non verrà punita ancora una volta dal permaloso e irascibile giudice sportivo.
 
Dal punto di vista della comunicazione, invece, si è dimostrato ancora una volta molto attento il proprietario del Lecce che ha spostato l’attenzione dalla probabile contestazione che ci sarebbe stata contro la squadra per i risultati non brillanti ai torti arbitrali subiti. Un modo intelligente per isolare la squadra e non far pesare sui giocatori il clima non proprio facile sperando che i risultati arrivino col tempo. 



In questo articolo: