Premio “Fair Play 2017”, il Panathlon omaggia Mimino Renna ed Elio Donno

Il Panathlon Lecce ha deciso di premiare l’ex calciatore Mimino Renna e il decano dei giornalisti Elio Donno. A loro il riconoscimento per le loro carriere segnate sempre da equilibrio e correttezza.

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Un premio per la promozione dei valori per lo sport, e uno per la brillante carriera calcistica. Ecco le motivazioni per le quali il Panathlon di Lecce ha voluto omaggiare due pionieri dello sport made in Salento che, nelle loro carriere hanno promosso l’etica e il fair play. Mimino Renna, ex calciatore e allenatore, ed Elio Donno, giornalista, da sempre raffinata penna che per decenni tante avventure sportive del Salento ha saputo raccontare.


Il Panathlon Lecce, presieduto da Ludovico Malorgio, ha conferito i premi questa mattina presso l’Auditorium del liceo scientifico-sportivo “Calasso” di Lecce, alla presenza, tra gli altri, del Dirigente Scolastico dell’istituto Mario Portaccio, del Sindaco della città Carlo Salvemini, dell’Assessore Paolo Foresio, dell’Onorevole Salvatore Capone e del Consigliere internazionale del Panathlon Club Oronzo Amato.

“Da 22 anni scegliamo di premiare le eccellenze del territorio in ambito sportivo – ha spiegato Malorgio. Quest’anno abbiamo scelto all’unanimità di riconoscere i meriti di due grandi sportivi del Salento, Mimino Renna ed Elio Donno: due esempi di rettitudine, equilibrio e fair-play e che hanno scritto tra le più belle pagine dello sport di casa nostra”.

Una cerimonia sobria, ma solenne, in cui si sono ripercorse le gesta di questi due illustri sportivi salentini. Mimino Renna, classe 1937, è stato il primo leccese a vincere uno scudetto: correva la stagione calcistica 1963/64 e Renna vestiva la gloriosa maglia del Bologna. Prima di quell’exploit, la lunga trafila nella Juventina Lecce, il Livorno, fino al debutto con la maglia giallorossa della sua città nel 1957.

Dopo lo scudetto, sono arrivate le esperienze con Lazio, Varese e le 107 presenze a Brindisi, città in cui ha appeso le scarpette al chiodo. Sempre dal Salento è poi partita la sua carriera da allenatore: Nardò, Brindisi e l’epopea Lecce. Mister Renna, infatti, ricondusse in serie cadetta i giallorossi, dopo 27 anni dall’ultima promozione, al termine della stagione 1975-1976, quando da subentrato portò la squadra al record di imbattibilità casalinga, la vittoria della Coppa Italia Semiprofessionisti e della Coppa Italo-Inglese Semiprofessionisti. Al primo anno di B, porta guida i salentini al settimo posto finale, dopo aver lottato per la promozione in A fino a poche giornate dal termine del torneo ed eliminando il Torino scudettato dalla Coppa Italia. Secondo molti opinionisti dell’epoca, i giallorossi di Mimmo Renna giocavano il miglior calcio della serie B.

Gira l’Italia in lungo e in largo, ma il vero gioiello è quello che confeziona nel ’78, alla guida dell’Ascoli delle meraviglie. In cadetteria, infatti, i bianconeri di Renna ottengono la promozione nella massima Serie con due mesi di anticipo, sette giornate per la precisione, infrangendo i record di gol e vittorie, totalizzando 61 punti (quando i punti assegnati per ogni successo erano soltanto 2).

“Per me che ho tanto vissuto di calcio – ha detto mister Renna – e un onore ricevere questo riconoscimento da parte del Panathlon. I suoi valori, i suoi principi e le sue idee sono sempre state le mie, valori che ho sempre cercato di imparare dagli altri prima e di mettere in campo dopo.”

Sessanta sono invece gli anni di carriera di Elio Donno, iscritto all’Albo dei Giornalisti della Puglia dal 1959. La sua prestigiosa firma compare sulle colonne del CorSera, della Gazzetta del Sud, ma soprattutto del Corriere dello Sport, di cui è l’inviato da Lecce. Nel 1998 entra fa parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine, in seno alla Commissione Ricorsi, che ha presieduto da settembre 2008 a giugno 2010. È stato per circa vent’anni componente e per svariati anni Vice Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, ricoprendo la carica di Vice Presidente e Tesoriere. Già consigliere nazionale della FNSI e componente il collegio nazionale dei Probiviri, per oltre dieci anni è stato Vice Presidente Nazionale dell’Unione Stampa Sportiva Italiana.

“È bello ricevere questa targa in un momento in cui trovare episodi di fair-play è davvero difficile – riflette il decano dei giornalisti. Nella mia attività ho sempre cercato di mantenere equilibrio e obiettività, doti primarie per un giornalista. Ringrazio il Panathlon per questo riconoscimento che, come mi piace dire scherzando, è meglio ricevere alla carriera e non alla memoria”, conclude Elio Donno.