​Sette ore di fila per incontrare Ghali, piazza Sant’Oronzo invasa dai fan del rapper fenomeno del web

Non tutti i fan sono riusciti ad incontrare il rapper italo tunisino Ghali, atteso alle Feltrinelli di via Templari per il firma-copie. Qualche polemica tra le mamme che hanno accompagnato i figli e che hanno atteso fino a notte fonda invano.

Su Spotify è più ascoltato di Fedez: basta questo per capire la portata del successo del rapper italiano di origini tunisine, Ghali, uno dei cantanti più ascoltati sul web. I video delle sue canzoni su YouTube hanno collezionato milioni di visualizzazioni in pochissimi mesi, talvolta in pochi giorni. «Ninna Nanna» ha superato quota 50 milioni, «Cazzo mene» viaggia verso i 18 milioni, «Happy days», ultima hit in ordine di tempo tratta dall’album che lo ha consacrato definitivamente come fenomeno del momento, ha raggiunto i 12 milioni. La clip girata in Sud Africa tra elefanti, banchi di scuola e ballerini professionisti, è solo l’ultima dimostrazione che non si parli d’altro che di questo 24enne, cresciuto nel quartiere Baggio di Milano, protagonista di un boom discografico da record.
  
Una premessa doverosa per capire cosa sia accaduto ieri alla Feltrinelli di via Templari, dove Ghali era atteso per il classico ‘firma-copie’. In piazza Sant’Oronzo, infatti, si sono dati appuntamento centinaia e centinaia di ragazzini, magari accompagnati dai loro genitori, che si sono messi in fila solo per riuscire a strappare un autografo o una foto (nel migliore dei casi) al poeta Trap, termine che deriva dal gergo americano del mondo della droga. Un serpentone lunghissimo di persone, una coda interminabile che si è snodata fino a via Trinchese.
  
Ma quello andato in scena nel salotto buono della città è tutt’altro che un «evento riuscito» secondo alcuni dei presenti che prontamente hanno manifestato tutto il loro malumore sulla pagina Facebook del negozio che ha rivoluzionato il mondo di essere ‘libreria’.
  
Il rapper atteso per le 18.30 si è presentato con un notevole ritardo che ha causato non pochi momenti di tensione tanto che Feltrinelli è stata costretta a pubblicare un post dove spiegava che sarebbe rimasta aperta fino a quando il firma-copie non si sarebbe concluso.
  
E fino a notte inoltrata Ghali ha stretto mani, fatto selfie, incontrato i suoi piccoli e grandi fan. Alcuni però hanno rinunciato o non ci sono riusciti come dimostrano i commenti in cui traspare amarezza e sconforto:  «Sette ora di fila, spintoni, piedi calpestati, urla e nonostante tutto non abbiamo avuto neanche una foto con il cantante, un autografo, a stento sono riuscita a salutarlo!» scrive una utente. La cosa più ‘strana’ è che sono soprattutto le mamme a prendere la parola e difendere i figli ‘delusi’ da quell’incontro mancato.
  
C’è stato un tempo in cui tutte queste opportunità non c’erano, ma non per questo si era meno ‘fan’. Mia nonna, ad esempio, ha sempre sognato di incontrare Domenico Modugno, ma ha continuato imperterrita a cantare le sue canzoni. Nel Blu dipinto di blu è stata la colonna sonora delle nostre chiaccherate.
 



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