Edoardo Winspeare, terminate le riprese di «In grazia di Dio»

Chiuso il set, dopo cinque settimane di Ciak in varie location del Salento, dell’ultimo lungometraggio del regista salentino girato ad impatto zero. Winspeare: questo sarà sicuramente il mio lavoro piè¹ bello

"Amo questa terra
perché qui siamo in Oriente e in Occidente,  dove percepiamo Atene e Roma, dove vediamo le montagne dell’Epiro ed il barocco leccese. Perché qui la fine del mondo è l’inizio di un altro”.
Edoardo Winspeare

Non più solo «terra del rimorso» come la raccontava Ernesto De Martino. Oggi, tanti (e diversi) sono i canali usati per descrivere questo fazzoletto di terra racchiuso tra due mari, per tanto tempo dimenticato – o peggio ignorato – da tutti. Il cinema, la musica, il teatro, i talenti, il cibo, le eccellenze, le bellezze naturali. Non più finibus terrae ma territorio da conoscere, meta di vacanze, esportatore di prodotti di qualità e anche set ideale dove girare film, scrivere libri, ambientare un videoclip. Il Salento sembra essersi scoperto, sembra essere stato finalmente scoperto. 

Ad immortalare un’altra sfaccettatura di quest’incredibile realtà è Edoardo Winspeare, il regista "un po’ italiano e un po’ no, ma assolutamente salentino", che proprio in questi giorni ha terminato le riprese del suo ultimo film «In grazia di Dio». Gioie, dolori e nuove opportunità… protagoniste del lungometraggio sono quattro donne di una stessa famiglia, che devono cimentarsi con il fallimento della propria impresa che confeziona capi d'abbigliamento per imprese del Nord.e il pignoramento della casa. "Come loro – racconta Winspeare – tante famiglie in Salento hanno fatto una fortuna con questo lavoro, ma poi la crisi le ha fatte fallire quasi tutte. Non tutti, però, hanno perso la speranza. E c'è chi ha trovato la forza di andare avanti ritornando alle radici.  Le stesse radici di una terra, il Salento, che insegna loro a vivere con poco, col baratto, di nuovo in grazia di Dio”. Ed è proprio con il baratto che il regista ha ‘pagato’ le sue comparse: vino, olio e prodotti della terra offerti dall'azienda agricola che sostiene la produzione.

D'altronde Winspeare non è nuovo a trovate originali per produrre i suoi film: per il recente “L'anima attesa”, il lavoro ispirato alla figura di don Tonino Bello, ha coinvolto associazioni, semplici cittadini e fedeli con il crowdfunding, permettendo loro di adottare un fotogramma.

Non solo, particolare attenzione è stata dedicata all'ambiente: la produzione si è impegnata a rispettare la natura e a non inquinare abolendo la plastica e sostituendo i mezzi a carburante con ecologiche biciclette. Ma se il film di Winspeare insegna che per andare avanti, a volte, serve fare un passo indietro, non dimentica che il cinema deve affrontare la penuria di finanziamenti. In grazia di Dio, infatti, è stato girato anche con l'aiuto della gente del posto, ricompensata coi prodotti che numerosi sponsor hanno messo a disposizione della produzione 'Saietta film'. Tra i sostenitori, inoltre, c'è la Apulia film commission che, sei anni fa, cominciò proprio col produrre un film di Winspeare: 'Galantuomini'.