“Serve tempo”. I giorni passano e Lele continua a lottare

Sono stazionarie le condizioni del chitarrista dei Negramaro, ricoverato da quasi una settimana nel reparto di rianimazione del Vito Fazzi di Lecce.

«Serve tempo». È quello che si leggeva tra le righe nell’ultimo bollettino medico diffuso dall’Ospedale «Vito Fazzi» di Lecce, dove si trova Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro che sta lottando contro l’emorragia celebrale che lo ha colpito quasi una settimana fa.

Chi lo avrebbe mai immaginato che un tranquillo lunedì di fine settembre si sarebbe trasformato in un incubo ad occhi aperti per Clio, una futura mamma, per la band salentina alle prese con l’organizzazione del tour invernale nei palazzetti e per i tanti, tantissimi fan? Nessuno. Eppure è accaduto a un giovane di 37 anni che, dopo aver accusato un forte mal di testa appena sveglio, si è accasciato a terra privo di sensi.

Un fulmine a ciel sereno. La corsa al Pronto Soccorso e quella “sentenza” che ora sta facendo seriamente preoccupare tutti è storia nota.  I medici del reparto di rianimazione, giustamente, non si sbottonano. Nell’ultimo comunicato si sono limitati a dire che le condizioni del musicista sono «stazionarie» e che per poter stabilire l’entità del danno serve tempo. «La prognosi è tuttora riservata, saranno necessari diversi giorni per poter valutare gli sviluppi del quadro clinico neurologico», si leggeva nel bollettino in cui si rimandava altre comunicazioni a tempo debito.

I giorni passano, Lele continua a combattere questa difficile battaglia, mentre tutti fuori continuano a fare il tifo per lui che, come ha detto la moglie Clio nel messaggio affidato ai social per ringraziare tutti, in qualche modo riesce a sentire l’ondata di affetto che lo sta travolgendo in queste ore di attesa e speranza, di dolore e rispetto. Un amore che deve incoraggiarlo a reagire. A tornare più forte di prima.

#ForzaLele



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