Esce “Maletiempu”, il nuovo disco di Rachele Andrioli e Rocco Nigro. Domani la presentazione al Paisiello

Dopo Maldimè e Malìe prosegue la collaborazione tra la Dodicilune e il duo salentino che continua a far rivivere con sensibilità moderna i canti della tradizione del Sud Italia.

Siamo al terzo progetto discografico del duo Rachele Andrioli e Rocco Nigro, che Giovedì 7 giugno (ore 21 – ingresso 8 euro) al Teatro Paisiello di Lecce presenteranno l’ultimo lavoro Maletiempu.

Dopo Maldimè e Malìe prosegue, infatti, la collaborazione tra la Dodicilune e il duo salentino. Il disco – distribuito dal 7 giugno in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store online da Believe Digital – è prodotto, come i precedenti, da Eraldo Martucci e dalla Dodicilune di Gabriele Rampino e Maurizio Bizzochetti per Fonosfere, collana editoriale dell’etichetta salentina. Il concerto è organizzato in collaborazione con Comune di Lecce e Uasc a sostegno dell’associazione Comunità Emmanuel Onlus.

L’affiatato duo continua a far rivivere con sensibilità moderna i canti della tradizione del Sud Italia, non trascurando però di fornire il proprio personale e originale apporto. Il disco comprende, infatti, tre inediti (“Maletiempu”, “Occhi”, “Zumpettana”), sei brani provenienti da varie tradizioni regionali (“Nunna Nanna”, “Tanti Suspiri”, “Vanni Dell’Uorto”, “Lu Cunigghiu”, “Tempesta”, “Ninna Nanna”), “Cosa Sono le nuvole” di Pierpaolo Pasolini e Domenico Modugno e “L’attesa” del cantautore salentino Massimo Donno, tra gli ospiti del disco con Giuseppe Spedicato (basso acustico), Vito De Lorenzi (duff, tabla, daire), Massimiliano De Marco (voce) e Valerio Daniele (chitarra elettrica).

Tre dischi tutti principianti per lettera M. Chi non crede alla casualità e approfondisce questa apparente coincidenza, scoprirà che questa lettera M è la più completa dell’alfabeto, quella che simboleggia contemporaneamente il maschile e il femminile, che ripercorre l’andamento di un’onda del mare, che ricorre nella parola madre e memoria. Forse dunque non a caso Rachele Andrioli e Rocco Nigro hanno percorso in questi anni una ricerca che parte proprio dall’unità della loro dualità, dalla specificità di suoni emessi dalla voce e dalla fisarmonica, integrati in un’onda emotiva osmotica che talvolta raggiunge timbri alti talvolta si inabissa in note profonde. I tre lavori sono tre progetti, tre riflessioni, tre visioni: giovanile e più fluttuante Malìe, intimista e “arrabbiata” Maldimè, matura e propositiva Maletiempu. La tradizione non può essere gabbia e steccato, non esclusività e chiusura: il tema dell’immigrazione, della terra, dell’accoglienza sono declinati attraverso le scelte musicali, i titoli e le collaborazioni che riflettono questi anni di crescita personale e professionale, a contatto con altre identità culturali.

E se la tradizione non si eredita, ma è una conquista, secondo il pensiero di Eliot, è proprio questo il punto di partenza di Rachele e Rocco: la tradizione come principio, madre fertile, segnacolo, pietra miliare, identità forte a garanzia della M-emoria “Si apprende attingendo al passato, per poterlo proiettare verso un futuro incerto”, sottolinea nelle note di copertina il critico musicale Eraldo Martucci, “Traspare ancora il naturale istinto di conservazione delle proprie tradizioni. Ci si sposta verso un altro territorio, ma si conservano le sfumature ed il sapore del proprio luogo d’origine. Tutto questo ci conduce verso la più semplice delle consapevolezze: anche lontani dalla propria terra, ci si circonda ancora di ciò che ricorda o richiama la propria casa.

E proprio l’arte, in questo caso quella dei suoni, appare come ciò che ha sempre costituito un linguaggio universale: la voce, gli strumenti musicali e le note viaggiano da secoli. È un viaggio non solo verticale, con la trasmissione del proprio patrimonio da una generazione all’altra, ma che investe anche un’insolita mobilità orizzontale, nello spazio, da un paese all’altro”, prosegue Martucci. “Ed è quello che accade soprattutto nei canti popolari, in cui la distanza di secoli e luoghi viene annullata come per incanto, ritrovando ancora una volta nuova e fresca vita grazie alla voce di Rachele Andrioli ed alla fisarmonica di Rocco Nigro.

Tutte le tracce presenti in questa produzione risentono dell’esperienza che il duo ha vissuto in questi anni fuori dal territorio, confrontandosi con le realtà locali incontrate nel percorso. Una sorta di “emigrazione” che ha loro consentito di portarsi il proprio habitat, e di implementarlo però dall’incontro con le altre culture. Una casa musicale mobile, dunque, ricca ovviamente della musica popolare meridionale e salentina in particolare”.

Maletiempu sarà presentato al Teatro Paisiello di Lecce il 7 giugno ore 21.00 Il concerto è organizzato in collaborazione con Comune di Lecce e Uasc a sostegno dell’associazione Comunità Emmanuel Onlus.



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