​’Chiudiamo le porte ai turisti, apriamole agli immigrati’. Parole dure di Marmo dopo il caso Twiga

Parole dure quelle del consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo dopo il sequestro del cantiere del Twiga a Otranto e l’addio con polemica di Flavio Briatore che aveva concesso la licenza per l’uso del marchio.

Il sogno di poter varcare le porte del «Twiga Beach Club» si è infranto quando la realizzazione dello stabilimento balneare extra-lusso a picco sul mare di Otranto è stata fermata, almeno per il momento, dalla Procura di Lecce che ha disposto il sequestro della struttura per alcune per irregolarità nelle autorizzazioni rilasciate dall'amministrazione comunale. Come era prevedibile, Flavio Briatore, che non aveva investito nemmeno un centesimo in Salento, ha ritirato la licenza concessa per l'uso del marchio e ha salutato questa terra a cui aveva provato dare lezioni su come trattare i ricchi turisti, pronti a spendere cifre a tre zeri al giorno.  
  
Ora che – secondo quanto trapelato – l’indagine sta puntando i riflettori anche su altre strutture del litorale per Nino Marmo, consigliere regionale di Forza Italia, la misura sembra essere colma come trapela dalla nota stampa a sua firma. «A questo punto… Signori, prendete le chiavi e chiudete la Puglia. Apritela solo agli immigrati, che non pagano né il biglietto per il Twiga di Briatore né per le altre spiagge e realtà turistiche del territorio… Tanto in Puglia siamo ricchi, non abbiamo bisogno di sviluppo e crescita!». Parole dure quelle del consigliere azzurro in Regione, forse in controtendenza con i commenti che si leggono sul web.
  
«A dare manforte a questa assurdità senza precedenti – aggiunge Marmo –  arrivano i gestori dei locali notturni, per ricordare la presenza di discoteche e locali di prestigio del Salento. Tutto ciò rivela chiaramente una miopia di fondo di chi non considera adeguatamente il valore che una realtà come il Twiga – che peraltro non fa nemmeno concorrenza – possa generare a tutto il segmento del territorio. Tradotto: siamo al paradosso di chi pensa che luoghi di lusso possano oscurare l’offerta turistica, anziché arricchirla diversificandola. A tal proposito – conclude –  vorremmo proprio sapere che ne pensa il presidente Emiliano, silente sulla questione. Eppure, si parla di crescita del territorio che amministra e sarebbe utile conoscere la visione del presidente della Giunta, se ne ha una».



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