‘Giustizia è fatta’, Flavio Fasano può tornare a sedere nel consiglio comunale di Gallipoli

Flavio Fasano è stato reintegrato nel Consiglio comunale di Gallipoli, dopo la sospensione dalla carica in applicazione della legge Severino. Domani l’avvocato illustrerà i dettagli del provvedimento del Giudice in una conferenza stampa.

Il presidente della prima sezione civile del Tribunale di Lecce, Piera Portaluri ha bocciato il decreto emanato dal Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, con cui sospendeva Flavio Fasano dalla carica di consigliere comunale di minoranza, a Gallipoli, in applicazione della famosa Legge Severino.
  
Parole dure quelle del magistrato che ha definito «intempestivo» il provvedimento prefettizio, dal momento che è atteso nel breve periodo anche l’intervento della Corte Costituzionale che potrebbe mettere dei paletti ben più fissi alla normativa che porta il nome dell’ex ministro della Giustizia del governo Monti.  Pertanto il Tribunale civile di Lecce ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato 57enne che ora potrà essere reintegrato nel consiglio comunale della Città Bella.
  
Ricordiamo, infatti, che Fasano si era candidato nell’ultima tornata elettorale in riva allo Ionio, perdendo il ballottaggio contro Stefano Minerva diventato poi primo cittadino. Già durante la campagna elettorale, pendeva come una spada di Damocle sulla testa di Fasano la condanna a tre anni e mezzo, nel processo “Galatea 2” per reati commessi – secondo l’accusa – quando rivestiva la carica di assessore ai lavori pubblici della Provincia di Lecce, all'epoca della giunta guidata da Giovanni Pellegrino. Va detto che Fasano si è detto sempre estraneo ai reati imputategli.
   
L’applicazione della contestata Legge Severino, entrata in vigore nel novembre del 2012, continua non solo a far discutere, ma anche a creare una sorta di confusione. In teoria, prevede la sospensione dall’incarico per i condannati, anche solo in primo grado, per reati contro la pubblica amministrazione come corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato. Un cittadino che abbia subìto una condanna di questo tipo può però candidarsi a una carica pubblica ed essere eletto, ma poi eventualmente decadere.
  
Il giudice del Tribunale civile ha fissato per il 20 gennaio 2017 la comparizione delle parti davanti al collegio della prima sezione. «Giustizia è fatta», ha commentato l’avvocato Fasano che ha annunciato per domattina una conferenza stampa nella quale saranno illustrati i contenuti del provvedimento di dieci pagine del giudice. Accanto a lui ci sarà Luigi De Tommasi, presidente dell’associazione civica ‘Gallipoli Futura’, esperto come pochi della macchina amministrativa essendo stato per lunghi anni  segretario comunale. Insieme spiegheranno i risvolti giuridici che sorgeranno in ordine alla illegittimità della seduta del Consiglio comunale tenutasi il 10 agosto scorso.
 



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