‘Rischiamo ogni giorno e non siamo tutelati’, l’appello degli operatori del 118 dopo l’aggressione dei giorni scorsi

Quanto accaduto nei giorni scorsi ad un’infermiera del 118, solleva una questione annosa relativa all’assenza di un’indennità di rischio per gli operatori.

Il personale medico – in particolare chi interviene quotidianamente per le emergenze sul territorio – lavora in prima linea. Chiamati a fronteggiare le più immediate necessità, medici e infermieri rischiano ogni giorno sulla strada e nel rapporto con l’utenza.

Abbiamo già scritto delle aggressioni subite da operatori di guardia medica e delle relative problematiche.

Nei giorni scorsi, poi, tanto si è parlato dell’aggressione subita da un’infermiera del 118, Maria Giovanna Zippo, che ha avuto non poche difficoltà nell’assistere una paziente “un po’ riottosa” alle cure. L’operatrice sanitaria ha scelto di diffondere le proprie foto per far vedere i segni dell’aggressione subita: un evidente ematoma sotto l’occhio sinistro provocato dalla furia della persona assistita e lividi su tutto il corpo.

L’infermiera ha, poi, raccontato dell’intervento dei colleghi che hanno faticato non poco per sottrarla alla furia della paziente.

Quella vissuta dall’infermiera è una delle tante situazioni in cui il personale medico si può trovare. In merito è in vigoreuna normativa regionale che prevede una tutela che copre i rischi di medici e infermieri di alcuni reparti, ma non del 118 e del Pronto Soccorso.

Il dibattito in Regione

Nel 2017 il consigliere regionale Mino Borraccino, Presidente della II Commissione consiliare (Affari Generali e Personale) scriveva
“Come tutti sappiamo, il grande lavoro degli infermieri è indispensabile in un contesto sanitario. La professionalità offerta, poi, che cresce esponenzialmente giorno dopo giorno operando sul campo è incommensurabile. Sinistra Italiana vuole però spezzare una lancia in favore del personale impegnato nei Pronto Soccorso e nel servizio del 118, poiché gestisce interventi di soccorso avanzato con prestazioni impegnative. Questo personale specializzato, ogni giorno, si assume dei grandi oneri che comportano, per effetto della responsabilità assunta verso i pazienti, anche dei rischi.

Il personale infermieristico in servizio presso i Pronto soccorso o sul 118 ha spesso a che fare con codici di assegnazione giallo o rosso che necessitano di interventi di terapia intensiva o sub intensiva, prima dell’arrivo nel reparto specializzato. Questo pone il personale infermieristico a rischi e disagi lavorativi sovrapponibili a quelli a cui sono esposti i dipendenti appartenenti ad Unità Operative di Terapia Intensiva, Sub-Intensiva, Sale Operatorie e Servizi di Malattie Infettive, per i quali, l’art. 44, comma 6, del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, comparto Sanità 1995/1998, recita che a loro compete una ulteriore indennità per ogni giornata di effettivo servizio prestato”.

Le parole di Mario Spagnolo

E’ una lacuna che va colmata – afferma Mario Spagnolo, operatore sanitario prima che segretario cittadino della Lega – Chi opera sulle ambulanze appartiene ad una categoria a rischio e lo dimostra quanto accaduto alla collega nei giorni scorsi. Non è possibile lavorare così, senza alcuna indennità di rischio!“.

Al telefono Mario Spagnolo evidenzia le numerose criticità. “Andiamo nelle case della gente e non sappiamo con chi ci troveremo faccia a faccia. Non sappiamo a cosa andiamo incontro”.

“Siamo il biglietto da visita della Sanità in azione sul territorio – conclude – ma spesso veniamo considerati la causa di tutti i mali del sistema. Siamo aggrediti noi e i nostri mezzi per quelli che possono apparire ritardi, lentezze o addirittura errori. Della problematica sarà investito il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, il quale sicuramente sposerà la battaglia in favore delle categorie impegnate nei servizi di emergenza come il 118 ed il Pronto soccorso, sprovviste clamorosamente dell’indennità di rischio”.

La solidarietà dell’Ordine degli Infermieri

Marcello Antonazzo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Lecce, esprime la propria solidarietà e quella dell’intero Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei Conti alla collega infermiera, Maria Giovanna Zippo, in servizio presso il 118 “vittima dell’inqualificabile e violenta aggressione con pugni e calci, avvenuta il 3 settembre in pieno centro a Lecce, da parte di una paziente in evidente stato di agitazione.
Un fatto questo assolutamente deplorevole, indegno di un Paese civile, che ci lascia sbalorditi e attoniti, facendoci sentire indifesi, alla mercè di qualsiasi malintenzionato. Pertanto, con la presente, s’invita il Direttore Generale dell’ASL Lecce a voler garantire sicurezza sul posto di lavoro per riportare un clima di serenità e collaborazione tra pazienti e operatori e, comunque, tra i professionisti stessi. Un provvedimento diventato ormai necessario e che non può essere più rimandato”.



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