Altro che Primarie, tra Pd e Sel è¨ la Guerra dei Roses. Vendola «siete la puglia peggiore»

Dopo lo scontro tra Emiliano e Stefano, continua la guerra tra Pd e Sel. A scendere in campo il presidente della Regione e il capogruppo dei Democratici in Via Capruzzi

Se nel centrodestra si va a fari spenti verso le primarie del 23 novembre per le Regionali del 2015 e Raffaele Fitto resta ancora in attesa di una risposta di Ncd che al momento sembra sempre in posizione polemica contro Fi, nel centrosinistra, nelle ultime 24 ore, c’è stata un’accelerazione imprevedibile.

I tweet al calor bianco tra Michele Emiliano e Dario Stefano hanno evidentemente lasciato strascichi sul tappeto del confronto e non si è saputo o voluto tenere bassa la temperatura.

La querelle è stata innescata dalla scelta a livello provinciale del Pd di Taranto e Brindisi, in occasione delle elezioni per l’ente di secondo livello della prossima metà di ottobre, di stringere larghe intese con Forza Italia al fine di tagliare le ali estreme.

Stefano ha accusato Emiliano, in quanto segretario regionale del Pd, di essere connivente con tali scelte che affossano il centrosinistra poiché isolano Sel. Emiliano non solo ha accusato Stefano di innescare inutili polemiche nella coalizione per qualche voto in più alle primarie di fine novembre, ma gli ha dato addirittura del trasformista.
“Parli proprio tu, che sei entrato in Giunta su segnalazione di Casini a Vendola per ottenere la benevolenza dell’Udc all’esecutivo di sinistra?”

Dichiarazioni forti, quelle di Emiliano, ma all’ex sindaco di Bari tutto si può dire tranne che le mandi a raccontare a qualcun altro.

E così non appena oggi il presidente della Regione è sceso in campo per difendere Dario Stefano, accusando i democratici di inquinare l’aria del confronto, Pino Romano, capogruppo del Pd in Via Capruzzi, ha tuonato con la stessa veemenza di Emiliano:

« Sel paga le contraddizioni di un progetto politico nato solo per sostenere il leader, in sacrificio del quale si è accolto tutto e il contrario tutto. E ora le contraddizioni vengono fuori una dopo l’altra.  Ci dispiace davvero che Vendola e Stefano abbiano scelto la strada della menzogna per arrabattare qualche consenso in una campagna elettorale in cui Sel può giocare solo a togliere qualche voto all'avversario. Ma deve essere proprio la consapevolezza di non avere nessuna possibilità di battere il segretario regionale del Pd a spingere Stefano e Vendola a inventarsi fandonie che tutto il Pd ha già ampiamente smentito. »

Il tema del trasformismo è così ritornato di nuovo protagonista: «Non è una novità di certa politica accusare gli altri dei propri vizi. È stata infatti Sel che in Puglia, ad iniziare dalle amministrative del 2005, ha dato lezioni magistrali di trasformismo, che andavano a pescare dal centrodestra all'Udc. Del resto, è noto a tutti che Vendola preferisca la cooptazione politica da altri partiti, piuttosto che un confronto trasparente con le altre forze politiche. Se lui coopta, è lecito; se gli altri dialogano, sono trasformisti. Dire, come fa oggi Vendola, che il Pd sta sporcando la politica, equivale a infangare senza motivo tutto il centrosinistra di cui Sel dovrebbe ancora far parte. Vendola ha forse già dimenticato che senza il Pd in questi anni non sarebbe riuscito a far passare neanche uno dei provvedimenti che sono stati adottati in Puglia. Provvedimenti che, in alcuni casi, avremmo forse dovuto tenere nel cassetto, così come la recente delibera che fa pagare due euro ai cittadini per prenotare un esame in farmacia e non al Cup. »

A stretto giro di posta, Vendola ha replicato a Romano facendo presagire venti di guerra. Insomma più che Primarie sembra la Guerra dei Roses. «Sono davvero stupito da una reazione che con il suo livore spiega involontariamente molto di cosa sia stata la fatica del governare. Governare – ha detto il Presidente della Giunta Regionale – contro il trasversalismo degli affari, contro chi pensa che la politica sia solo un teatrino, dalla parte di quel cambiamento politico, culturale, sociale, morale, che viene chiesto a viva voce dai cittadini. La verità è che a Taranto e a Brindisi, dove il Pd si allea con la destra per i Consigli Provinciali, si svolgono le prove generali di una formula di governo che potremmo definire così: la Puglia peggiore…”.