Barba «In politica contano i voti. I 40enni non hanno i calzoni corti da un bel pezzo»

Nel dibattito interno a Forza Italia sullo scontro generazionale interviene Vincenzo Barba con un editoriale che è tutto un programma. ‘Non conta l’età ma l’impegno a sostegno di Forza Italia e di Raffaele Fitto’.

Forza Italia deve rinascere. Di più: come un’araba fenice deve risorgere dalle sue ceneri.

A chiedercelo sono gli italiani, i pugliesi, i salentini stanchi e fiaccati da partiti e partitini, al Governo e all’opposizione, che sanno soltanto, come Matteo Renzi,  promettere sbraitando o, come Beppe Grillo, sbraitare promettendo.

Ma non si rinasce con le riunioni, gli incontri tra noi stessi ed i comunicati stampa a volte strumentali; si rinasce tornando a fare ciò che Forza Italia ha fatto sin dai suoi albori, tornando con la gente e tra la gente per essere davvero i fedeli avversari di un malessere che non accenna a diminuire e che peggiora di giorno in giorno, a causa di politiche economiche e sociali nazionali e regionali a dir poco fallimentari.

Non c’è occasione migliore per rinascere che quella di confrontarsi con i cittadini, mettendosi in gioco e dando la propria disponibilità, concreta e non fasulla, a scendere in campo in ogni competizione elettorale, per dimostrare che quando c’è da salvare la barca ed individuare la rotta giusta nessuno può adagiarsi sugli allori, ma tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, allentando il nodo della cravatta, togliendoci la giacca e rimboccandoci le maniche ma solo per costruire e non certo per distruggere.

Chi vuole il bene dell’Italia, di Forza Italia e del nostro leader Raffaele Fitto, non lo può lasciare solo in una battaglia di principio che si sta consumando per restituire credibilità al Paese e fiducia al nostro partito.
Quindi, bando alle chiacchiere, poche quisquilie e tanto, tanto impegno, tanto, tanto lavoro, tanto, tanto stacanovismo per riprendere a correre.

Che senso ha lanciare un messaggio che è molto simile al grido “armiamoci e partite”?  Dobbiamo sentirci tutti coinvolti in questa nuova pagina del nostro partito e non ci si sente coinvolti in un nuovo progetto se, sulla base di non si capisce quale criterio, alcuni vengono individuati come semplici portatori d’acqua ed altri come meravigliose punte di diamante.
Il sen. Costa ha detto la più intelligente e brillante delle ovvietà: “in politica contano i voti, in politica conta il consenso, in politica conta il rapporto forte tra eletti ed elettori”.

Il tempo dei nominati, come giustamente asserisce da un pezzo Raffaele Fitto, è finito. Le nomination lasciamole al Grande Fratello!!!

Nessuno di noi può sentirsi troppo giovane o troppo vecchio per fare un passo indietro. Tutti siamo chiamati a fare due passi in avanti.
Il capogruppo di Forza Italia al Comune di Lecce, Damiano D’Autilia, nonché presidente della partecipata Alba Service, ha indubbiamente ragione nel momento in cui nota, con un po’ di ritardo,  che ci sono pochi giovani alle riunioni di partito. Ma di ciò dobbiamo sentirci tutti responsabili, anche perché chi ha 40 anni, poco meno o poco più, ha smesso da un bel pezzo di portare i calzoni corti e di chiedere la merenda alla mamma.

Abbiamo il dovere di coinvolgere uno splendido esercito di ventenni, che sono il nostro futuro, in una missione politica che è qualcosa di più di un cambio di dama alla quadriglia. Ciò che conta è la sintonia con gli elettori, anche nell’ottica dei ruoli che si ricoprono in nome e per conto del partito.

Quando si va in guerra il fucile bisogna saperlo usare, evitando per vanità, incapacità o inesperienza di maneggiarlo in senso contrario, facendo così fuoco sui propri amici anziché sugli avversari che sono di fronte. E di ciò devono tenerne ben conto tutti, dai giovani diciottenni ai meno giovani settantenni.